NFT: tutti li vedono ma solo uno li possiede

Di Rossella Bruno e Leonardo Dell'Innocenti. Il concetto di massima fruibilità dell'arte viene trasposto, in chiave tecnologica, nella cryptoart: le opere d'arte digitali vengono pubblicate direttamente su una blockchain - struttura dati condivisa ed immutabile, attraverso l'uso della crittografia - sotto forma di NFT (non fungible token). "8281 Lovers - 2019" di Giuseppe Ragazzini si trova all'interno della prima mostra di cryptoart in Italia, decentralizzata in 34 edicole di Milano, con cui si arriva a concretizzare un'idea ben precisa: "tutti possono vedere quest'opera ma soltanto uno la possiede realmente." Prima dell'arrivo della blockchain, creare un'opera per il web risultava un'impresa ardua; in quanto, come una e-mail, poteva essere copiata identica all'infinito, svalutando il lavoro dell'artista. Mentre, grazie a questa evoluzione tecnologica, si ha un registro condiviso on line che certifica in modo autonomo, trasparente, sicuro e irreversibile il passaggio di un bene da un compratore a un acquirente. Basta semplicemente caricare l'opera on line su servizi dedicati di blockchain: il Museo Degli Uffizi ha messo su Blockchain l'opera Tondo Doni di Michelangelo e ha venduto la copia unica certificata a un privato per 140.000 euro. È evidente che creare un mercato d'arte on line parallelo rispetto a quello fisico, reale, caratterizzato da autentiche cartacee e da sistemi di catalogazione ormai obsoleti, porterebbe notevoli vantaggi. L'artista, attraverso questo meccanismo tecnologico di crittografia, sarebbe tutelato dal punto di vista della tracciabilità, della paternità dell'opera e, inoltre, avrebbe un continuo contatto diretto con il pubblico. L'arte digitale è, altresì, strumento di promozione culturale; un esempio è il progetto "Farnesina Digital Art Experience": una mostra collettiva itinerante che dopo l'evento spettacolare del dicembre 2019, che ha animato la facciata della Farnesina a Roma, sta portando le creazioni delle eccellenze italiane in tutto il mondo. Nel 2020 e nel 2021, le opere progettate dagli artisti digitali italiani sono state ospitate nella città di Lipsia, Atene, Lione, Buenos Aires e Madrid. Nel 2022, sono previste ulteriori tappe in Europa, Asia e Stati Uniti. Si tratta, in particolare, di creazioni di video mapping che reinterpretano il concetto della connessione dinamica tra realtà, natura e intelligenza artificiale, invitando il pubblico a riflettere sul rapporto tra uomo e tecnologia. Ecco che dal 2010, con l'avvento della blockchain, il passo per una vera rinascita dell'arte, in chiave digitale, è sempre più breve.

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