È criptomania

20 Luglio 2021

Il vertiginoso e inaspettato exploit degli NFT

Criptoarte: plagio o rivoluzione? Nemmeno Gauguin avrebbe saputo rispondere. Sicuramente non si può più ignorare un fenomeno che sta sconvolgendo il mercato dell’arte così come lo conosciamo. Da ogni dove giungono all’orecchio domande.

La pittura è morta? In un futuro non troppo lontano il mercato sarà dominato dall’arte digitale? Che ne sarà dei collezionisti di una volta?

Ragionando sui più recenti sviluppi ci rendiamo conto che l’exploit della criptoarte è stato vertiginoso e, per molti, inaspettato. Nel 2018 è stata venduta per 432.000 dollari la prima opera realizzata con gli algoritmi e in quell’anno il mercato complessivo degli NFT ammontava a 41 milioni di dollari. Nel 2020, ben prima che scoppiasse la NFT mania, il mercato era lievitato a 338 milioni. A febbraio 2021 viene aggiudicato il Nyan Cat a oltre mezzo milione. A marzo un’opera di Banksy viene bruciata in diretta youtube e la sua versione digitale viene venduta al quadruplo del prezzo di quella ormai incenerita e nello stesso mese, oltre all’NFT del primo tweet del fondatore di Twitter venduto a circa 2 milioni e mezzo, viene messo a segno il record di Beeple per quasi 70 milioni di dollari da Christie’s.

Ad oggi, Mike Winkelmann (aka Beeple) è il terzo artista vivente più quotato al mondo dopo David Hockney e Jeff Koons. La febbre digitale ha contagiato anche gli artisti più affermati come Damien Hirst, Urs Fischer e Ai Weiwei che, più per fama che per fame, stanno fuggendo sulle varie piattaforme. La maggior parte delle gallerie non sembra sorridere a questa nuova formula di vendita e alcuni si dichiarano assolutamente contrari, come Larry Gagosian che ha reciso il contratto con Urs Fischer dopo il suo approdo su Fair Warning e la successiva vendita di una sua opera per 97.000 dollari. Altre gallerie si sono dimostrate più ricettive, come ad esempio Pace Gallery che infatti ha colto al volo l’occasione per aggiungere alla propria scuderia il sopracitato Fischer.

Un sistema immune ai tentativi di truffa e hackeraggio ha raggiunto cifre da capogiro. Mike Winkelmann (aka Beeple) è il terzo artista vivente più quotato al mondo dopo David Hockney e Jeff Koons

Agli onori della cronaca è giunto anche l’effetto boomerang che, in queste situazioni, è sempre dietro l’angolo. Mi riferisco al devastante impatto energetico e ambientale degli NFT che è stato recentemente reso noto dall’artista britannico Memo Akten.

Una singola transazione su Ethereum necessita della stessa energia elettrica che consuma mediamente un cittadino europeo in 4 giorni. NFT, Blockchain, Ethereum e Token saranno i nostri piccoli pet da nutrire, far crescere e coccolare ma avranno il vantaggio di non aver bisogno di cure, perché, almeno teoricamente, questo sistema è immune a qualsiasi tentativo di truffa o hackeraggio: una solida base di partenza per tutti quei neofiti che si stanno lanciando sul digitale senza paracadute.

L'Autore

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Cesare Orler crede profondamente nell’equivalenza arte=vita e vorrebbe “fare della propria vita come di un’opera d’arte” per dirla alla D’Annunzio. Si è laureato in Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali a Venezia e sta completando la specializzazione in Storia dell’Arte Contemporanea. Gestisce lo spazio televisivo “Cesare’s Corner” dedicato alla divulgazione dell’arte contemporanea su OrlerTV, segue da vicino artisti italiani emergenti di cui cura mostre e testi critici ed è accanito sostenitore di AW ArtMag. Oltre all’arte gli piace anche il cinema e bere birra, di cui è raffinato intenditore, ma forse di tutto questo sa fare bene solo l’ultima.

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