Un’ampia retrospettiva al Grimaldi Forum di Monaco ripercorre la storia del sublime attraverso le opere di Joseph Mallord William Turner, paesaggista romantico, appassionato osservatore della grandezza della natura. La rassegna “Turner. The sublime legacy”, a cura di Elisabeth Brooke, riunisce 80 opere del grande pittore inglese, tra dipinti su tela, acquerelli e gouache, provenienti dalla Tate Britain, alle quali si aggiungono 30 lavori di artisti contemporanei, in un dialogo ininterrotto tra passato e presente. Sculture, fotografie, installazioni di John Akomfrah, Olafur Eliasson, Wolfgang Tillmanns, Richard Long, Cornelia Parker, Katie Paterson, Mark Rothko, Jessica Warboys, Peter Doig, Roni Horn, Howard Hodgkin diventano espressione dell’evoluzione della poetica del maestro. Membro della Royal Academy of Arts di Londra, Turner diventa uno dei massimi esponenti del sublime, concetto estetico che alla fine del ‘700 domina la produzione pittorica del romanticismo inglese. Genio della luce e della trasparenza, riporta sulla tela l’energia e la forza - anche distruttiva e catastrofica - di una natura maestosa e indomita, che spesso prende il sopravvento sulla presenza umana. Un linguaggio senza tempo, capace di influenzare artisti che diventano interpreti di emozioni universali. In esposizione, la grande tela Morning among the Coniston Fells, Cumberland del 1798, la scena alpina di The Fall of an Avalanche in the Grisons del 1810 e i paesaggi veneziani di Venice Quay, Ducal Palace e Venice - Maria della Salute entrambi del 1844, si alternano a creazioni contemporanee, che trovano nella potenza espressiva di Turner un riferimento fondamentale. Un dialogo con l’attualità attraverso installazioni come Totality di Katie Paterson in cui si osservano fotografie di eclissi solari stampate su una palla a specchi che, ruotando in una stanza buia, proietta migliaia di immagini, ricordando le stelle nello spazio. E ancora una serie fotografica di Olafur Eliasson intitolata The glacier melt series in cui sono rappresentati ghiacciai immortalati nell’arco di 20 anni, dal 1999 al 2019. Un riflettore puntato sul cambiamento climatico e sul riscaldamento globale, che evidenzia quello inesorabile del nostro pianeta. Il sublime invita, così, a una riflessione critica sull’impatto che da sempre l’uomo esercita sulla natura.
Turner. The sublime legacy
Grimaldi Forum, Monaco
A cura di Elisabeth Brooke
Fino al 1/09