In occasione dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, il museo Marmottan Monet ospita, fino al 1 settembre, la rassegna “ In gioco! Artisti e Sport 1870 - 1930”. In mostra oltre 160 opere, provenienti da collezioni internazionali pubbliche e private d’Europa, Stati Uniti e Giappone - dalla Peggy Guggenheim di Venezia al Musèe National du Sport di Nizza fino alla National Gallery of Art di Washington - rivelano il ruolo sociale e culturale dello sport in Europa a partire dalla seconda metà dell’800. Monet, Renoir, Rodin, Signac, Sisley, Toulouse-Lautrec fino a Van Dongen e Delaunay raccontano, attraverso dipinti, disegni, sculture e caricature, l’evoluzione del tempo libero dedicato alle attività ricreative. Di origine aristocratica, lo sport viene praticato dalle élite come espressione di socialità: partite di tennis sull’erba, corse ippiche, incontri di scherma riflettono gli interessi di un mondo privilegiato e diventano soggetti di celebri in opere come Les règates a Molesey (1874) di Sisley o La Course (1904) di van Dongen. Con la nascita dei moderni giochi olimpici, sotto la guida di Pierre de Coubertin, la pratica sportiva diventa sempre più accessibile alle masse: il ciclismo, l’atletica, il canottaggio, il calcio e il pugilato vengono equiparati all’equitazione e alla scherma, riflettendo un profondo cambiamento sociale. La scoperta delle attività sportive, da parte di un pubblico fino ad allora ad esse poco incline, diventa fonte d’ispirazione per le divertenti - e crudeli - caricature di Honoré Daumier e Félicien Rops. La spettacolarizzazione offerta da fotografie, manifesti e stampa illustrata diffonde una nuova cultura che consacra gli atleti a eroi moderni attraverso opere come Au vélodrome (1912) di Jean Dominique Antony Metzinger o Le jouer de tennis (1932) di Marcel Gromaire. Dall’impressionismo al cubismo, la mostra esplora l’evoluzione dello sport e l’identificazione degli artisti con la determinazione e la resistenza degli atleti.
In gioco! Artisti e sport (1870-1930)
Parigi
Musée Marmottan Monet
A cura di Erik Desmazieres, Bertrand Tillier, Aurelie Gavoille
Fino 1/09