Il mistero di Luciano Anselmino

Personale di Elisabetta Benassi alla Fondazione Adolfo Pini

La personale di Elisabetta Benassi, “Lady and Gentlemen”, a cura di Gabi Scardi, trova spazio presso la Fondazione milanese Adolfo Pini fino al 21 gennaio 2022.

Appena si accede alla mostra, una velata atmosfera di mistero, quasi metafisica, pervade lo spettatore. A prima vista, si rimane come attoniti, spaesati davanti alla visione di piccole celle frigo, simili a vetrine, che custodiscono strani assegni di poco valore, firmati però con nomi di grandi artisti. Ad aumentare lo smarrimento, contribuisce la sede, ossia la Fondazione Adolfo Pini, casa museo del pittore Renzo Bongiovanni Radice, nella palazzina storica di fine ‘800 in Corso Garibaldi. Attualmente presenta un’ampia selezione di opere di Radice, nonché la pubblicazione dei libri del fondatore Adolfo Pini, suo nipote che ereditò lo spazio.

Elisabetta Benassi gioca proprio sul mistero, affinché l’osservatore venga stimolato alla ricerca. Ciò è anche testimoniato dalle scarse descrizioni reperibili su questa mostra. D’altronde, l’enigma è ciò che caratterizza la scomparsa del protagonista principale, Luciano Anselmino, attorno al quale tutto il lavoro concettuale qui presente troverà coerenza assoluta.

Luciano Anselmino (‘43-‘79), figura erroneamente poco nota, è un importante gallerista torinese, animatore dell’ambiente artistico tra Roma e Milano, negli anni ‘60 e ‘70, morto all’età di soli 36 anni a causa di circostanze incerte, nella sua casa in via Manzoni 12. Ama molto l’arte surrealista e, nella sua prima sede torinese “Il Fauno”, tratta artisti del calibro di Man Ray, Giorgio de Chirico, Andy Warhol, Max Ernst, Allen Jones, Leonor Fini, Carol Rama e molti altri. A Milano inaugura con una personale di Allan Kaprow, poi tra gli altri espone Yves Klein e Andy Warhol. Quest’ultimo, ci rivela il significato del titolo della mostra in questione. Infatti, nel gennaio del ‘76, Luciano Anselmino presenta a Milano una serie di opere di Andy Warhol, Ladies and Gentlemen, dedicate al tema dei travestiti. La presentazione in catalogo è scritta da Pier Paolo Pasolini, qualche giorno prima di essere barbaramente ucciso. Anselmino, ha la lungimirante idea di proporre a Warhol di immortalare i volti della gente dei bassifondi newyorkesi, emblema della società in mutamento.

Percorrendo le prime quattro sale, troviamo all’interno di piccole celle frigorifero, degli acquerelli che riproducono proprio i “miniassegni”, raccolti da Luciano Anselmino. Il primo è quello di Andy Warhol, seguono Man Ray, Giorgio de Chirico, Alexander Jolas, Christopher Makos, Christo e infine l’assegno di Elisabetta Benassi, la cui cella frigo rimane aperta. L’artista vivente preferisce mantenere contatto con il mondo contemporaneo. Infine, si arriva alla sala cinque, con l’ultimo miniassegno anonimo. Ecco che torna il mistero che pervade l’intera mostra e la storia del protagonista, l’incertezza, il dubbio, l’oscuro regnano sovrani nel tempo.

 

 

Elisabetta Benassi

Lady & Gentlemen

Milano

Fondazione Adolfo Pini

A cura di Gabi Scardi

Fino 21/01/22

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