La condizione umana oggi - Roma: Elisabetta Benassi al Macro

17 Settembre 2024

La rassegna ripercorre i 20 anni di carriera dell’eclettica artista

Si è recentemente conclusa al Macro la prima antologica dedicata a Elisabetta Benassi, artista romana classe 1966. “Autoritratto al lavoro” ripercorre oltre venti anni di carriera, con una ricca selezione di opere storiche dei primi anni duemila accanto a lavori recenti e a tre nuove produzioni realizzate ad hoc per questa esposizione. 

Benassi è un’artista eclettica che si muove con disinvoltura tra diversi linguaggi, medium e immaginari. La sua ricerca è caratterizzata da una critica attenta all’eredità culturale, politica e artistica della modernità. Non si limita a citare la storia, ma la fa rivivere nel presente, crea una sorta di “intrusione” a suggerire un’idea del tempo sempre paradossale. 

I SUOI LAVORI SONO SPESSO NATI IN RISPOSTA A SITUAZIONI, TEMPORALITÀ E LUOGHI SPECIFICI

Convinta che le mostre siano momenti cruciali per articolare idee complesse, ha scelto di proporre una riflessione sul concetto stesso di retrospettiva. L’allestimento è infatti un’opera d’arte in sé, una *mise-en-scène* realizzata attraverso un sistema di architetture e ambienti disposti nello spazio come quinte teatrali. Ogni struttura modulare ospita un’opera, nascondendola in parte allo sguardo dei visitatori. Allo stesso tempo, risponde alle specifiche intenzioni narrative e poetiche dell’opera, offrendo un nuovo dispositivo di fruizione. I lavori, spesso nati in risposta a situazioni, temporalità e luoghi specifici, acquisiscono un nuovo significato all’interno di questo contesto inedito.

LA SUA RICERCA È CARATTERIZZATA DA UNA CRITICA ALL'EREDITÀ CULTURALE, POLITICA E ARTISTICA DELLA MODERNITÀ

Le strutture modulari, ricoperte da pannelli in gesso che recano le tracce dei materiali che le hanno plasmate, assumono le sembianze di sculture brutaliste. Questo display - un intervento artistico già di per sé - ridefinisce le forme convenzionali della mostra retrospettiva, invitando il pubblico a un’esperienza immersiva e coinvolgente.

Questa procedura, soprattutto nell’era post-pandemia, sembra essere diventata pratica comune. Mi riferisco in particolare alle varie rassegne “experience” in cui vengono proiettate a parete in scala macroscopica i dettagli delle più celebri opere d’arte.

STRUTTURE MODULARI CONSERVANO LE TRACCE DEI MATERIALI CHE LE HANNO PLASMATE E ASSUMONO SEMBIANZE DI SCULTURE BRUTALISTE

Elisabetta Benassi è un’artista affermata sulla scena internazionale. Il suo lavoro è stato esposto in numerose sedi e istituzioni prestigiose, tra cui la Biennale di Venezia. Tra le personali si ricordano “The Drowned World” a New York (2024), “Empire” al Museo Nazionale Romano (2022) e “Lady and Gentlemen” alla Fondazione Adolfo Pini di Milano (2021).

“Autoritratto al lavoro” diventa, pertanto, un’occasione per scoprire una delle autrici italiane più interessanti e originali del panorama contemporaneo attraverso la sua ricerca, che riflette sul tempo, la memoria e la condizione umana nel mondo di oggi.

L'Autore

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Cesare Orler crede profondamente nell’equivalenza arte=vita e vorrebbe “fare della propria vita come di un’opera d’arte” per dirla alla D’Annunzio. Si è laureato in Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali a Venezia e sta completando la specializzazione in Storia dell’Arte Contemporanea. Gestisce lo spazio televisivo “Cesare’s Corner” dedicato alla divulgazione dell’arte contemporanea su OrlerTV, segue da vicino artisti italiani emergenti di cui cura mostre e testi critici ed è accanito sostenitore di AW ArtMag. Oltre all’arte gli piace anche il cinema e bere birra, di cui è raffinato intenditore, ma forse di tutto questo sa fare bene solo l’ultima.

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