Grande mela di carta • Il New Yorker compie 100 anni

The New Yorker celebra un secolo di giornalismo culturale con una mostra alla Public Library. La rassegna, dal titolo “A Century of the New Yorker”, illustra la storia dell’influente settimanale dal suo lancio nel 1925 ai giorni nostri. In esposizione documenti della fondazione, manoscritti rari, fotografie, copertine e vignette di autori famosi come E.B. White e Vladimir Nabokov, ma anche di artisti, redattori, dattilografi e correttori di bozze, che nel tempo hanno contribuito al successo della testata. Dall’elenco manoscritto di Dorothy Parker degli “Autori non attraenti di cui ammiro il lavoro”, al promemoria di Katharine White a Harold Ross sul malcontento del personale amministrativo della rivista nel 1944, fino alla copia di Vladimir Nabokov di “55 Short Stories from The New Yorker” (1949) con i suoi voti scritti a mano per ogni storia. E ancora le macchine da scrivere usate da Lillian Ross e William Shawn, oltre all’artwork originale del primo numero del direttore creativo Rea Irwin. In mostra anche la bozza manoscritta di “Refugee Blues” di W.H. Auden del 1939, gli incarichi di John Updike per “Talk of the Town” del 1940, la bozza di “A sangue freddo” di Truman Capote, con revisioni e cancellazioni di William Shawn e il dattiloscritto originale di Hannah Arendt del 1963 di “Eichmann a Gerusalemme”. Un progetto nato dal desiderio di raccontare una città che rappresenta l’anima più creativa e culturalmente aperta degli USA. New York viene descritta come un microcosmo a sé stante, in cui gli abitanti diventano parte di una realtà straordinaria, che attraverso lo storico periodico arriverà a essere conosciuta a livello globale. Molti tra i migliori illustratori sono chiamati a creare immagini interne e copertine: caricature, schizzi, vignette, disegni umoristici e satirici diventano elementi identificativi di ogni numero. Uno stile elitario, un’ironia pungente e l’esaltazione per una città simbolo del glamour e della bella vita rendono il settimanale adatto a raccontare la Grande Mela al resto del mondo. Nel corso di un secolo, con una tiratura arrivata a oltre un milione di copie, Il New Yorker riesce a plasmare molti aspetti della cultura, della politica, dell’arte e della vita intellettuale americana.

L'Autore

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Da Milano alla Versilia, dagli studi di giurisprudenza all’amore per l’arte e per la scrittura, è in una continua ricerca di sé che non si è ancora conclusa.
Si trasferisce a Pietrasanta dove ha l’opportunità di collaborare con l’amico pittore Domenico Monteforte alla realizzazione di interviste a personaggi noti del mondo artistico per l’editoriale Giorgio Mondadori; Dice che l’incontro con il direttore di AW ArtMag le permette di seguire e approfondire le sue vere passioni. Ama viaggiare e leggere, specialmente davanti a un tramonto sul mare.

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