I Bambini della Guerra - Sant’Anna di Stazzema (Lu). Domani, presentazione di un’opera di Carlo Carli al Museo della resistenza

Non poteva esserci data più significativa, il 27 gennaio, il giorno della memoria e un luogo simbolo quale Sant’Anna di Stazzema, per presentare un’opera che intende scuotere le coscienze e lanciare un forte messaggio di pace, oggi quanto mai attuale di fronte all’ acuirsi dei conflitti bellici, non ultimo quello tra Israele e Palestina. Data e luogo individuati da Carlo Carli, artista raffinato ed estremamente attento all’attualità, con alle spalle un forte impegno politico che lo ha visto ricoprire ruoli al vertice delle istituzioni italiane (è stato sottosegretario alla cultura) e primo firmatario della legge istitutiva del Parco nazionale della pace,  per mostrare uno dei suoi ultimi lavori, Pace a Gerusalemme. Carli, che ha fatto della denuncia sulle stridenti contraddizioni delle società la cifra stilistica della sua poetica, sceglie ancora una volta con quest’opera di parlare alle coscienze, lontano da una concezione di un’arte astratta e purificatoria, quanto piuttosto tesa a colpire come un pugno nello stomaco l’osservatore, costretto dalla crudità delle immagini a riflettere sull’orrore della guerra e della logica della violenza, a schierarsi dalla parte dell’umanità.

Al centro di Pace a Gerusalemme, realizzata con tecnica mista - grafica, digitale, pastelli a cera su tela (cm 90x120) che sarà presentata alle 11.30 al Museo storico della resistenza di Sant’Anna di Stazzema - Carli rappresenta due coppie di bambini, due israeliani e due palestinesi, che in uno scenario sporcato dalla guerra, in cui il rumore e l’angoscia emergono nei colori cupi e disarmonici  e nei tratti disordinati, sventolano insieme ai  vessilli dei rispettivi paesi, le bandiere arcobaleno della pace. Bambini, che tra gli orrori dei bombardamenti, vivono la loro infanzia e la loro innocenza,  tentando giochi consoni alla propria età: una stringe la propria bambola, l’altro cavalca la bici, i due in primo piano corrono lasciando che il vento gonfi le loro bandiere e le loro speranze, ma non ci sono sorrisi, non c’è gioia in quei giochi.

Carli, che è stato anche docente di discipline artistiche, cerca nella storia dell’arte un aggancio con il presente, con la citazione di un particolare di Noè e la colomba con il ramoscello d’ulivo (1174–75), uno dei mosaici con storie bibliche poste nella Cattedrale di Santa Maria Nuova a Monreale (PA).

“In questa mia composizione  - spiega l’artista  - ho voluto esprimere una forte invocazione di pace  affinché la strage che si sta perpetrando in quel territorio santo e martoriato abbia fine. I bambini raffigurati sventolano i simboli della loro appartenenza, ma allo stesso tempo attraverso la bandiera della pace, cercano un dialogo come un anelito ad un futuro di sicurezza e pace che dovrebbe essere la normalità per i bambini di tutto il mondo che invece, sono le vittime più innocenti delle guerre. Come è accaduto a Sant’Anna di Stazzema dove furono colpiti coloro che più di altri cercavano una fuga dalla guerra. La pace è oggi un’ urgenza e il cessate il fuoco deve essere immediato e duraturo, per sperare di dare un futuro a quei bambini. “

 La scelta di Sant’Anna di Stazzema assume, quindi, un valore assoluto. Qui, il 12 agosto 1944 si consumò uno degli episodi più orribili della seconda guerra mondiale e dell’occupazione nazifascista dell’Italia. Per mano dei nazisti e dei fascisti furono uccisi oltre 500 tra vecchi, donne e bambini, alcuni dei quali ancora in fasce. Per il sacrificio dei suoi cittadini perché il luogo della strage divenisse un monito per le giovani generazioni e luogo di riflessione sugli orrori della guerra per costruire un futuro di pace, il parlamento italiano ha fatto di Sant’Anna di Stazzema la sede del Parco nazionale della pace, istituito con una legge di cui proprio Carli è stato il primo firmatario. L’opera sarà collocata solo  temporaneamente nel Museo della resistenza, all’interno del Parco nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema, ma la sua destinazione finale è Gerusalemme, al patriarcato latino, che raggiungerà quando il cessate il fuoco tra i due popoli sarà dichiarato.
 

 

 

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