Strangers in the night - Venezia: Al via la LX edizione della Biennale

11 Luglio 2024

Un’edizione che riflette una società sempre più straniera e queer

La LX Biennale di Venezia si annuncia straniera e queer. Già nel titolo, “Stranieri ovunque”, riflette le crisi del nostro mondo, con esodi di genti che si spostano fisicamente tra nazioni e confini, e psichicamente tra concetti di identità, razza, genere, sessualità, affrontando tutte le insidie connesse a questi concetti.

“Straniero è ‘strano’, estraneo, perturbante”, afferma Adriano Pedrosa, brasiliano, primo curatore della Biennale sudamericano. “A livello personale mi sento molto coinvolto dai temi e dai motivi della mostra; viaggiando, ho sperimentato spesso il trattamento riservato a uno straniero del Terzo Mondo. Mi identifico anche come queer, il primo curatore dichiaratamente queer nella storia della Biennale, e provengo da un contesto latino-americano in cui artisti indigeni svolgono ruoli importanti sebbene siano stati emarginati”.

A Venezia “gli stranieri sono ovunque”, il concetto di straniero è di casa, sin dalla sua fondazione a opera di profughi giunti dalla terraferma. Oggi la città ha poco più di 40.000 residenti, ma ogni giorno un immenso numero di visitatori vi si riversa.

ADRIANO PEDROSA È IL PRIMO CURATORE SUDAMERICANO DELL'IMPORTANTE MANIFESTAZIONE LAGUNARE

Il titolo di questa edizione viene da un’espressione di un omonimo collettivo torinese che all’inizio del duemila combatteva razzismo e xenofobia, adottata poi dal collettivo Claire Fontaine, nato a Parigi e con sede a Palermo, che ha dato vita a una serie di sculture al neon di diversi colori con la scritta Stranieri ovunque in 53 lingue, compresi idiomi indigeni estinti, installazione presente in mostra.

Tematica chiave è la migrazione: 332 artisti, 90 paesi, 30 eventi collaterali. La Biennale si farà osservatorio su artisti immigrati, espatriati, diasporici, emigrati e rifugiati.

I due Leoni d’oro alla carriera sono stati assegnati ad artiste migranti, Anna Maria Maiolino (1942), calabrese che vive a San Paolo in Brasile, e Nil Yalter (1938), nata al Cairo, vissuta in Turchia e stabilitasi a Parigi, che presenta la sua opera Exile is a hard job al Padiglione centrale. Fulcro dell’Esposizione Internazionale saranno quattro tipi di artisti: “il queer, che si muove all’interno di diverse sessualità e generi, spesso perseguitato e messo al bando, l’outsider, che si trova ai margini del mondo dell’arte, l’autodidatta, l’artista folk, e l’artista indigeno, straniero anche nella sua terra”.

IL TITOLO DELL'EVENTO "STRANIERI OVUNQUE" È MUTUATO DALL"OMONIMO COLLETTIVO
TORINESE CHE AGLI INIZI DEL 2000 COMBATTEVA RAZZISMO E XENOFOBIA

La rassegna si snoda attraverso un nucleo contemporaneo con video e filmati collegati ai temi “disobbedienza di genere” e “diaspora”, e un nucleo storico del ‘900: “I modernismi del sud del mondo sono sconosciuti, assumono forme nuove. L’astrazione si distacca dalla tradizione geometrica astratta costruttivista europea con la sua rigida ortogonale di verticali e orizzontali e la tavolozza di colori primari, per privilegiare forme più organiche e curvilinee”.

Una curiosità: nella sezione “Ritratti”, opere di 112 artisti, la maggior parte dei lavori ritrae personaggi non bianchi. Visibilità agli ignorati, quest’anno, a Venezia: “Con l’inclusione di questi artisti nel nucleo storico della Biennale spero che verrà ripagato un debito storico che abbiamo nei loro confronti”.

Un orizzonte allargato per il pubblico e la promessa del curatore di portare molta bellezza. “Ovunque si vada, ovunque ci si trovi, si incontreranno sempre degli stranieri. Sono, siamo dappertutto”.

L'Autore

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Figlia di collezionisti, occuparsi di arte è stato fluire naturale della passione verso una direzione magnetica. È attratta da tutti i sud del mondo, dal mare e dal cioccolato fondente. Osa, a volte, scattare fotografie. Da cittadina ha scoperto la campagna, generosa fonte di meraviglia. Ama le parole, la lettura e la scrittura, avventure sorelle, e, da accanita idealista, è sempre alla ricerca di nuovi sentieri della mente e dello spirito da sondare, come di gusti da provare. Gli esseri umani, la musica e la bellezza entusiasmano i suoi giorni. Curatrice di mostre, ha scritto su riviste diverse in Italia e all'estero, è felice e onorata di essere nel cast di AW ArtMag sin dalla sua prima uscita. Sempre alla ricerca di un motto, che fatalmente cambia nel dinamismo della vita, trova la sua verità in «per foco sempre».

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