Viareggio • Il Grand Hotel Principe di Piemonte compie 100 anni
Un raffinato volume, edito da Forma, ripercorre attraverso la storia dell'albergo quella della rinomata località balneare
È uscito "Cent'anni da Principe", a cura di Manila Alfano, Forma Edizioni: un volume importante dedicato al passato, al presente e al futuro del Grand Hotel Principe di Piemonte a Viareggio, nella ricorrenza dei cento anni dalla sua nascita. Simbolo degli anni ruggenti della città, l'edificio conserva e rilancia il fascino maestoso che nel tempo ha saputo sedurre celebrità internazionali di ogni epoca. Nella prima parte del libro, generoso nei testi e nel repertorio fotografico, Vittorio Sgarbi dipinge le premesse e il contesto storico, artistico, culturale in cui l'albergo prende vita. La lungimiranza della duchessa Maria Luisa di Borbone, che contribuisce alla nascita della Darsena e alla trasformazione del territorio da insediamento a città e la predilezione di Paolina Bonaparte che già fra il 1822 e il 1825 si trasferisce a Viareggio nella residenza costruita dove le spoglie di P. B. Shelley vengono recuperate dalle acque del mare, gettano le basi per lo sviluppo del mito. Il boom del turismo balneare scoppia nel 1827 con i primi stabilimenti e la moda, diffusa in tutta Europa, dei soggiorni terapeutici a base di salmastro. Parallelamente alla nascita nel porto della tradizione cantieristica navale, la Passeggiata, interamente edificata in legno, diverrà salotto di nobili, intellettuali, politici, sportivi, attori, musicisti. Un “architettura senza architettura” come è stata definita, variegata e originale, caratterizza caffè, ristoranti, teatri, sale da gioco, da ballo e da concerto, con rimandi all’oriente e all’art nouveau d’oltralpe. La grande guerra, l’influenza spagnola e l’incendio del 1917 non scoraggiano i viareggini desiderosi di confrontarsi con la modernità à la page della belle époque, che riedificano il lungomare in cemento, pietra e muratura. Qui architetture liberty si mescoleranno a stili eclettici-floreali e déco, grazie al binomio Alfredo Belluomini e Galileo Chini a cui si deve, negli anni ’20, la maggior parte della ricostruzione e del restauro del paesaggio urbano. Di fronte al mare, su volontà del fondatore Giuseppe de Micheli, sarà inaugurato il 1 luglio 1922 il Select, il primo nome del Principe di Piemonte, che offrirà fin da subito un’ospitalità sontuosa e scenografica, ispirata alla Costa Azzurra – avveniristica sarà la presenza dell’acqua calda corrente nelle camere, un lusso per l’epoca. D'Annunzio, Ungaretti, de Chirico, Guttuso, il principe Seif El Islam Mohamed ben Yahia in missione diplomatica, per il quale, nel '27, sarà organizzato un grande evento che mobilita tutta la città, sono soltanto alcune delle personalità influenti che qui soggiorneranno in più occasioni. Requisito per divenire sede dei comandi superiori americani durante la seconda guerra mondiale, l’albergo tornerà a splendere in tempi di pace con Mina, Ornella Vanoni, Valter Chiari, Charles Aznavour, Jerry Lewis, Fabrizio De André che dedicheranno pensieri scritti di riconoscenza a importante e struggente testimonianza, raccolti nell'album dei ricordi da Mariapia Falangola, la moglie del direttore Carlo Giusti, e mostrati nella seconda parte del volume, assieme a aneddoti e dettagli inediti sulla permanenza deli ospiti illustri. Suggestiva è la sezione dedicata dal giornalista Umberto Guidi ai divi del cinema e ai film che hanno visto l’hotel protagonista di scene memorabili, come in “Pellegrini d’amore” del 1954 con una esordiente Sophia Loren in “Frenesia dell’estate” di Luigi Zampa del 1964, sceneggiato da Mario Monicelli fra gli altri. Ampio spazio è dedicato anche da Manila Alfano e Marco Turinetto all’esposizione dei punti forza del Principe di oggi, a partire dall'offerta pensata per coniugare comfort, tecnologia, stile, bellezza, attenzione al biologico e all'inclusione. Il restyling più recente della terrazza, che proietta ancora più in avanti questo indimenticabile secolo di storia, è infatti stato firmato dall’architetto Marco Casamonti, che ha presenziato anche all’evento dal titolo “Gli incontri del Principe”. In chiusura troviamo la chicca dell’approfondimento sul Piccolo Principe, il ristorante guidato dallo chef Giuseppe Mancino premiato con due stelle e ospitato all'ultimo piano, dove non mancano ricette internazionali e cocktail list.