Il trittico di Carlo Carli a Sant’Anna di Stazzema
Un'opera emblematica di arte pubblica, un omaggio al coraggio e al sacrificio di tre donne simbolo della strage nazifascista di Sant'Anna di Stazzema del 12 agosto 1944. Con il suo trittico in ceramica dal titolo Donne di Coraggio e di Martirio, Carlo Carli, artista raffinato, già docente di discipline artistiche e con un prestigioso passato nelle istituzioni, avendo ricoperto il ruolo di sottosegretario al ministero dei beni e delle attività culturali, rende visibile una memoria storica collettiva che continua a parlare di eroismo e di dolore e trasmette valori universali di giustizia, libertà e resistenza. L'opera, commissionata dall'“Associazione Martiri di Sant'Anna – Stazzema – 12 Agosto 1944” e realizzata con il patrocinio del Comune di Pietrasanta, del Comune di Stazzema e del Parco Nazionale della Pace di Sant'Anna di Stazzema, sarà collocata lungo via Martiri di Sant'Anna a Pietrasanta, con inaugurazione in programma per sabato 16 novembre alle ore 11.00. Il trittico si inserisce in un contesto pubblico che nel proprio nome già porta il peso della memoria storica e che ora diventa scenario di una riflessione più profonda sul passato e sul futuro. Le tre donne immortalate da Carli nel suo trittico sono Genny Bibolotti Marsili, Milena Bernabò e Cesira Pardini, tutte insignite della medaglia d'oro al merito civile per l’eroico impegno durante l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema. Donne che, nelle tragiche ore del 12 agosto 1944, sole e senza armi, hanno salvato vite umane, sacrificando la propria nel tentativo di proteggere i propri cari e altri compaesani. Milena Bernabò è raffigurata nel momento in cui, nonostante le ferite, salva dei bambini intrappolati nella stalla in fiamme. Genny Bibolotti Marsili è ritratta mentre, con estremo coraggio, lancia uno zoccolo contro un soldato tedesco per proteggere il proprio figlio. Cesira Pardini, già ferita, è rappresentata nel momento in cui viene messa al muro dalle truppe nazifasciste, dopo aver condotto in salvo le sorelle. Ogni pannello è, dunque, una potente evocazione della barbarie nazista e di una lotta che non conosceva risparmio, né indifferenza. Carlo Carli esalta anche in questa nuova opera il legame profondo tra arte, impegno civile e storia. I suoi pannelli non sono solo una rappresentazione della memoria storica, ma una riflessione profonda attraverso l'arte avendo scelto di legare questi gesti di eroismo a celebri opere del passato, in un ponte tra l'arte sacra e la storia tragica del ‘900.
Il primo pannello, che ritrae Milena Bernabò, cita La Strage degli Innocenti di Guido Reni (1611), dove la violenza contro i bambini innocenti diventa simbolo universale della brutalità umana. Il secondo pannello, dedicato a Genny Bibolotti Marsili, si ispira all'opera di Daniele da Volterra, La Strage degli Innocenti (1557), la cui drammatica interpretazione del sacrificio materno innesca un parallelo con il gesto disperato della protagonista. Infine, il terzo pannello, che racconta il sacrificio di Cesira Pardini, prende spunto dal Martirio di San Matteo di Caravaggio (1599-1600), un'iconica scena di sofferenza e martirio che amplifica il sacrificio della donna e la sua lotta contro l'oppressione.
Questa fusione di eventi storici e citazioni artistiche, che spesso ricorre nelle opere di Carli, conferisce anche all’ultimo lavoro una profondità che trascende la semplice commemorazione: diventa un invito alla riflessione sulla condizione umana, sull'infinita ripetizione delle ingiustizie, ma anche sulla capacità di resistenza e speranza. Un messaggio - come sottolinea anche Claudia Baldi - che giunge allo spettatore in modo diretto, accostando le immagini delle vicende della seconda guerra mondiale con episodi sacri, mentre il colore antinaturalistico ed il segno fortemente incisivo amplificano la drammaticità del racconto visivo.
Il trittico, di dimensioni 80x120 cm per ciascun pannello, è realizzato in ceramica, un materiale che si fa carico di una lunga tradizione artistica toscana. La scelta del materiale non è casuale: le opere sono prodotte dalla società Forme 2000 di Sassuolo, una realtà che unisce tecniche antiche e moderne per dare vita a pezzi unici e personalizzati, già produttrice del trittico di Carli Da Sant’Anna di Stazzema a Bucha. I pannelli, incorniciati da strutture metalliche, sono montati sul muro di recinzione che costeggia via Martiri di Sant'Anna, luogo di frequente passaggio. L'installazione – curata dall'architetto Enrico Bascherini – si inserisce armoniosamente nel contesto urbano e paesaggistico, interagendo con il territorio e con chi lo vive ogni giorno, nell’offerta di una visione immediata e accessibile della memoria storica. Questa scelta di installazione non è solo una decisione logistica, ma il messaggio di un' arte che diventa elemento vivo, che entra nel flusso quotidiano della vita urbana, costringendo i passanti a fermarsi, riflettere e ricordare. La pietra e la ceramica, materiali duraturi e con una forte valenza simbolica, sono scelte che fissano l'opera in un tempo e in uno spazio, rendendola parte integrante della memoria collettiva.
Alessandro Romanini sottolinea come l'arte pubblica di Carli non sia un mero seppur importante monumento ai caduti, ma un organismo vivente, capace di interagire con il contesto in cui si inserisce e con la comunità che lo osserva. L'opera diventa un mezzo per creare connessioni tra la storia e la contemporaneità, tra il sacrificio del passato e le sfide del presente. La pittura, come strumento educativo e civile, riesce a trascendere la dimensione personale per abbracciare quella universale, invitando lo spettatore a riflettere sui valori di libertà, giustizia e umanità che sono ancora oggi al centro dei dibattiti pubblici.
La storicizzazione di eventi come la strage di Sant'Anna di Stazzema, sebbene dolorosa, non deve essere vissuta come un ricordo statico, ma come una lezione continua a parlare alle generazioni future. Così, l'arte di Carli, che riprende elementi della storia dell'arte occidentale per dare voce alla sofferenza umana, non è solo un tributo, ma un monito.
Il trittico Donne di Coraggio e di Martirio di Carlo Carli si inserisce come un segno indelebile nel paesaggio urbano di Pietrasanta, ma anche nel cuore di chiunque abbia a cuore la memoria storica e la resistenza contro ogni forma di violenza e ingiustizia. Attraverso la ceramica, Carli non celebra solo il sacrificio di tre donne straordinarie, ma ci invita a non dimenticare, a non accettare mai la violenza come parte del nostro destino e a combattere per un futuro di pace e giustizia.