Il Centro Candiani ospita la mostra “Matisse e la luce del Mediterraneo”. Il progetto, curato da Elisabetta Barisoni, nasce dalle collezioni di Ca’ Pesaro a Venezia ed è arricchito da prestigiosi prestiti internazionali. In esposizione oltre 50 opere fra cui tre importanti litografie degli anni ’20 e disegni appartenenti alla produzione del 1947, accanto a lavori provenienti dal Philadelphia Museum of Art, dal Musée des Beaux-Arts di Bordeaux, dal Centre Pompidou di Parigi e dal Museo del Novecento di Milano. Pittore della gioia di vivere, espressa dai toni brillanti e irreali delle sue creazioni, Matisse cattura la luce abbagliante del Mediterraneo a cui si affiancano le riflessioni sulla decorazione e l’ornamento, il fascino delle linee moresche e la passione per il disegno, che ne percorre l’intera opera. Luce e colore diventano elementi essenziali e conducono ad un dialogo con autori che a loro modo ne condividono la poetica, come Maurice de Vlaminck, Henri Manguin, Pierre Bonnard e Raoul Dufy. Ampio spazio viene dedicato all’amicizia con André Derain, in viaggio sulla costa mediterranea della Francia nell’estate del 1905, così come ad alcuni luoghi iconici dell’arte e della cultura del Novecento come Arles, Nizza e Saint Tropez. Tra i capolavori in esposizione La finestra aperta (1919), dove il blu del mare si fonde con i colori caldi della casa a Nizza, rifugio prediletto dell’artista. Un’apertura verso il futuro, simbolo di speranza e di rinascita dopo le devastazioni della grande guerra. In chiusura l’Icaro, tratto dal libro d’artista Jazz del 1947 e i papier découpé, fogli di carta ritagliati e incollati, nei quali Matisse porta al massimo la sintesi dell’espressione. Le creazioni dialogano con opere di autori come Chris Ofili, Renato Borsato, Marinella Senatore, dove l’importanza dell’ornamento, la centralità del disegno e la stilizzazione della forma appaiono come un fondamentale lascito del maestro all’arte contemporanea.
Matisse e la luce del Mediterraneo
Centro Culturale Candiani Mestre
A cura di Elisabetta Barisoni
Fino al 4 marzo 2025
