Addio a Bill Viola, il maestro indiscusso della video arte

Si è spento all’età di 73 anni nella sua casa in California,  Bill Viola, il più grande video artista del nostro tempo a livello globale, maestro del contemporaneo, sperimentatore dal talento pionieristico,  che nel corso della sua intera carriera aveva esplorato l’immagine digitale in tutte le sue declinazioni, dalle video installazioni alla  videoscultura, elevando il video a mezzo di espressione artistica e lasciando un patrimonio di capolavori toccanti di immagini e movimenti.

Viola era figlio di immigrati, madre inglese, nonna paterna tedesca, nonno e padre italiani, cresciuto secondo i precetti della religione episcopale, segnato da un episodio dell’infanzia quando rischiò di morre affogato in un lago, per cui ha raccontato per alcuni interminabili minuti ebbe “la visione del mondo più bello che abbia mai visto”: “Era colorato, c’era luce e queste piante si muovevano”, raccontò in un’intervista. “Lo vedo regolarmente, nella mia mente e negli occhi della mia mente. Era una specie di paradiso. Ho sentito che quello era il mondo reale”. Quella visione lo spinse a tornare  al tema dell’acqua ossessivamente nella sua opera artistica come elemento cardine della vita.

Innovatore e allo stesso tempo affascinato dai grandi del rinascimento, indirizzò i suoi studi verso facoltà di arte dell'Università di Syracuse, pittura e musica elettronica. Partecipò in quegli anni alle maggiori rassegne internazionali dedicate a questa arte nascente a Colonia, Firenze, Parigi e Bruxelles fino a Melbourne dove è invitato ad esporre le sue opere a La Trobe University di Melbourne dalla direttrice artistica Kira Perov, che successivamente diventerà sua moglie. La conversione al buddismo lo portò in una dimensione ancora più introspettiva e a cercare un suo buen retiro a Long Beach in California, dove è morto il 12 luglio scorso. Negli anni ’90 fu invitato a curare il padiglione degli Stati Uniti alla Biennale d’arte di Venezia, presentando la sua prima raccolta di testi di oltre 20 anni di attività Bill Viola: Reasons for Knocking at an Empty House. Writings 1973-1994. La Biennale sancisce il successo dell’artista che lo porterà ad altre importanti esposizioni a Londra e al suo progetto forse di maggior ambizione ovvero Going Forth By Day, un ciclo di video ad alta definizione suddiviso in cinque parti commissionato dal Guggenheim Museum di New York e dal Deutsche Guggenheim di Berlino. L’arte del video sarà sempre accompagnata dalla grande passione per la musica che lo porteranno alle collaborazioni con il regista Peter Sellars e il direttore d'orchestra Esa-Pekk Salonen per un nuovo allestimento dell'opera wagneriana Tristan und Isolde, il cui progetto sarà presentato dalla Los Angeles Philarmonic e quindi come prima internazionale all’Opera National de Paris. L’Italia gli renderà omaggio con la grande mostra di Roma del 2008 al Palazzo delle Esposizioni, ma soprattutto a Firenze con la mostra di Palazzo Strozzi, “Bill Viola. rinascimento elettronico”, curata da Arturo Galansino e Kira Perov,  con un percorso espositivo attraverso straordinarie esperienze di immersione tra spazio, immagine e suono, che ripercorre la carriera di questo artista, dalle prime sperimentazioni degli anni settanta fino alle grandi installazioni successive al 2000.

 Esplorando spiritualità, esperienza e percezione Viola indaga l’umanità: persone, corpi, volti sono i protagonisti delle sue opere, caratterizzate da uno stile poetico e fortemente simbolico in cui l’uomo è chiamato a interagire con forze ed energie della natura come l’acqua e il fuoco, la luce e il buio, il ciclo della vita e quello della rinascita. Nella cornice rinascimentale di Palazzo Strozzi si crea soprattutto uno straordinario dialogo tra antico e contemporaneo attraverso un inedito confronto diretto delle opere di Viola con quei capolavori di grandi maestri del passato che sono stati per lui fonte di ispirazione e ne hanno segnato l’evoluzione del linguaggio. Il suo rapporto con il rinascimento troverà il suggello con la mostra londinese Bill Viola/Michelangelo: Life, Death, Rebirth in cui sono installate dodici opere video, quattordici disegni e una scultura di Michelangelo alla Royal Academy of Arts di Londra. Firenze sarà un punto di partenza e di arrivo della sua carriera.  Sarà anche autore di videogiochi nella sua continua ricerca di nuovi linguaggi e pubblici nuovi. Le sue opere si concentrano sull’uomo e le sue fasi della vita, dalla nascita alla morte con una forte attenzione agli elementi naturali, in particolare l’acqua che diventa simbolo nel suo scorrere del tempo che passa. Un tempo con cui Viola gioca, rallentandolo e accelerandolo per focalizzare alcuni passaggi delle azioni. Nel corso della sua carriera riceverà particolarmente in America premi e riconoscimenti con oltre 10 lauree Honoris Causa. Il rinascimento italiano è stato per lui un momento di ispirazione tanto da essere definito "il Caravaggio della videoarte".

Un artista a tutto tondo che non ha mai smesso di rinnovarsi con radici salde nella storia mondiale dell’arte che ha omaggiato in un modo assolutamente personale ed originale.

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