La sesta edizione della Biennale del’art brut è dedicata alla rappresentazione del volto, con l’esposizione di 330 opere di 40 artisti outsider. In rassegna al Castello di Beaulieu, sede della Collection de l’art brut, una successione di ritratti realizzati da artisti non professionisti che hanno vissuto prevalentemente in condizioni di isolamento. Detenuti, malati psichiatrici, emarginati hanno trovato nell’arte la possibilità di esprimere la propria creatività allontanandosi da una stato di profonda solitudine. La mostra attinge alla collezione del museo, inaugurato a Losanna nel 1976, che ad oggi conta più di 60 mila opere: sculture, arazzi, tessuti ricamati, disegni e pitture dai materiali diversi, talvolta di recupero, creati con una libertà espressiva a conferma di un approccio non convenzionale all’arte. Losanna eredita nel 1971 la collezione di Jean Dubuffet che, a partire dal 1945, cura la raccolta iniziale dando vita al concetto di art brut come manifestazione di un’arte avulsa da condizionamenti accademici e morali. Il percorso espositivo, curato dal docente di psicologia clinica Pascal Roman, è suddiviso in sei sezioni e indaga il ruolo del volto come elemento capace di rivelare pensieri, emozioni, sentimenti e preoccupazioni, tanto nella forma tradizionale del ritratto quanto in quella tridimensionale. Si passa dalle scomposizioni analitiche dei lineamenti di Curzio Di Giovanni alle raffinate figure di Martha Gruenewaldt ai ricami su tela di Bertha Morel, fino all’astrazione di Pierre Kocher. Un invito all’incontro con la parte più nascosta del nostro inconscio.
VI Biennale de l’Art Brut - Visage
Collection de l’Art Brut
Losanna
A cura di Pascal Roman
Fino al 28/04