GRAZIE, JORRIT - Mondo dell’arte in lutto per la scomparsa di Tornquist

Ci lascia Jorrit Tornquist (1938-2023), altro gigante dell'arte contemporanea, da tempo amico sincero della rivista al quale dedichiamo un ricordo commosso. Artista dinamico e appassionato studioso del fenomeno luminoso come matrice di conoscenza, la sua pittura lo definisce come uomo: misurato, rigoroso, “glaciale” da buon mittel-europeo quale era ma, al contempo, assolutamente mediterraneo per la delicata sensibilità al colore in quanto elemento principe con cui studiare la luce, la vera grande incognita dell'arte alla quale consacra la ricerca di una vita. Parallelamente, il suo percorso espositivo lo dichiara quale grande interprete del nostro tempo: da Graz - suo luogo di nascita dove tante volte è tornato - a Vienna, da Milano a Venezia (ricordiamo le due personali alla celebre Galleria del Cavallino del 1966 e del 1972 e la presenza alla XLII Biennale nel 1984), da Genova a Napoli, da Roma a Torino, Bologna, Matera - sì, amava l'Italia e tutto ciò che questo può comportare. E poi ancora: Francoforte, Bruxelles, Budapest, Monaco di Baviera, Zurigo, Berlino, Zagabria, Amsterdam, Barcellona, Basilea, Londra, San Pietroburgo - ma anche Tokyo, Buenos Aires, Santiago del Cile. Il vuoto incolmabile è per tutti, gli appassionati e i neofiti, per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo anche solo per un breve momento e per chi ne ha almeno intercettato gli scritti o le opere nelle sale dei musei e delle gallerie di mezzo mondo. Il rimpianto invece per chi, purtroppo, non è arrivato in tempo.

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