Marco Manzella: dipingere per raccontare

Fino al 31 luglio, presso la Open One Gallery, la mostra "Circo di strada" di Marco Manzella
Qui di seguito il testo critico di Fiammetta Galleni. 

Un racconto contemporaneo che prende le sue radici dal passato. Marco Manzella utilizza una tecnica antica di pittura, quella usata dai maestri del Medioevo e del Rinascimento della tempera su tavola dai suoi colori fatti di materia ruvida, in una parola puri ed essenziali. 
Una tecnica che non ammette ripensamenti, che presuppone una narrazione puntuale e precisa e soprattutto un'idea ben chiara di ciò che si vuole narrare attraverso le immagini, ciò che si vuole comunicare allo spettatore, all'altro. 
Manzella costruisce storie su tavola; le sue serie pittoriche sono piccoli quadri di un'unica narrazione, come nelle antiche predelle d'altare suddivise in "scene" per raccontare la vita di un santo. 
Non ci si può soffermare dunque su un unico "pezzo" quanto piuttosto leggere l'intera narrazione per assaporare la breve storia raccontata dall'autore: un narrare per immagini. 
Immagini pulite, colori netti figure contemporanee di storie fantastiche, che paiono spesso andare oltre la realtà. Un mondo a volte surreale per raccontare una quotidianità apparentemente semplice.
Se il mezzo scelto è antico, il linguaggio è più che contemporaneo. La costruzione dell'immagine è tra il metafisico, soprattutto negli spazi architettonici, e il surreale. Nelle figure umane che sembrano sospese in una irrealtà, una realtà solo immaginata e quindi ideale e perfetta. 

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