Il lusso nel bagagliaio

Al Mauto di Torino mostra di Gabriella Crespi

È un’emozione immergersi nel mondo di Gabriella Crespi (1922-2017), artista-designer italiana prediletta dall’aristocrazia e dal jet-set internazionale, grazie a un’esposizione “da camera”, ideata con sapienza e passione da Giosuè Boetto-Cohen, giornalista e curatore di mostre internazionali, insieme a Elisabetta Crespi, figlia e collaboratrice dell’artista. Lo scrigno che accoglie “Il lusso nel Bagagliaio- Gabriella Crespi al volante tra arte e design” è il Mauto di Torino: proprio dal dono della station wagon Ford, da lei guidata negli anni ’70 e ’80, fatto al Museo Nazionale dell’Automobile dall’archivio della designer, è nata l’idea di presentare in maniera originale e coinvolgente alcune sue pregevoli creazioni (ne disegnò circa 2000), che ancora oggi raggiungono quotazioni d’asta elevate in Italia e all’estero. Quest’auto è parte integrante del mondo della Crespi che, oltre a utilizzarla per le vacanze con la famiglia in Sardegna, all’epoca meta misconosciuta, percorre con essa l’Italia, caricandovi progetti, modelli e campioni da presentare agli artigiani con cui collabora. E così la vediamo, con il bagagliaio aperto, al centro di un tondo che riprende i motivi di una delle sue affascinanti creazioni, molte delle quali “metamorfiche”. Sopra, è disposta una selezione di opere rappresentative, come il Tavolo 2000 che, insieme al Cubo Magico, in acciaio e legno è il primo tavolo-macchina della serie dei Plurimi - ne fa parte anche Blow Up - disegnati  tra il 1970 e il 1982;  ci sono poi la lampada Fungo del 1972 e uno degli Obelischi Luminosi,  presentati nel 1970 in più versioni e in differenti altezze; a interrompere e a movimentare la geometricità delle linee la scultura bronzea Cervo, eseguita in pochi esemplari secondo l’antico procedimento della cera persa. Intorno a questa magica installazione le pareti ripercorrono, in semicerchio, la vita straordinaria di Gabriella Crespi attraverso iconiche fotografie, come quelle di Oliviero Toscani, che la rappresentano in tutta la sua altera bellezza accanto a personaggi quali Ottavio Missoni e Camilla Cederna, o circondata da altre creazioni.  L’ultima immagine di lei, ieratica e pensosa in un sari indiano, esemplifica la scelta di vita che, al culmine del successo, negli anni ’80, la portano ad abbandonare il suo mondo per seguire il richiamo della spiritualità in India, dove rimane vent’anni, fino a quando un incidente e l’età avanzata non la riporteranno in Italia. “Celebrare il centenario di mia madre in un Museo nel quale si percepisce tutta la magia di uno spazio senza tempo ha per me un significato molto speciale. - ha detto Elisabetta Crespi - Ho subito accolto con entusiasmo l’idea originale di presentare alcuni suoi lavori accanto alla sua automobile che qui rimarrà esposta per sempre ”.

 Questa mostra, da non perdere, visitabile fino al 25 settembre, secondo Mariella Mengozzi, direttore del Mauto, “allarga il percorso museale di valorizzazione dello stile italiano, attraverso il racconto di una straordinaria designer che ha saputo conquistare brand prestigiosi e clienti in tutto il mondo”.

 

 

Il lusso nel bagagliaio. Gabriella Crespi al volante tra arte e design

Torino

Mauto

A cura di Giosuè Boetto Cohen

Fino al 25/09

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