Quella bolgia del piccolo mercato - Una riflessione sul collezionismo locale

L’arte disegna fatalmente orizzonti imperscrutabili. In fondo, anche quelli che partecipano alle aste minori, anche quelli che si contendono opere per poche centinaia di euro guardano con occhio compiaciuto alle grandi aggiudicazioni internazionali. Convinti che, forse, prima o poi, potrebbe toccare anche a loro assistere ad un marcato rialzo mercantile di qualche opera in collezione e, magari, realizzare il colpo della vita.

In effetti, a ben guardare, si tratta di gente spesso artisticamente un po’ improvvisata che non legge le riviste specializzate, che si documenta poco ma coltiva dentro una passione infinita. Ama spesso e volentieri gli artisti locali, quelli legati ad un mercato settoriale. Qualcuno addirittura li insegue, cercando di entrare progressivamente nella loro guardia, in attesa di diventare un amico. Per essere ammesso, poi, al soglio estremo, lo studio del maestro, dove poter scegliere opere uniche e speciali, raramente visibili sul mercato.

E, poi, c’è l’antico rituale dei ritratti, la voglia di far posare la moglie, i figli per conservare una presenza eterna del maestro, immortalare un attimo di creatività da tramandare ai posteri, chissà. Senza pensare che i ritratti degli avi, se tutto va bene, col tempo finiscono in soffitta e, magari, nel primo inutile mercatino, invenduti. L’arte, comunque, almeno in parte, regge anche su queste architravi. Non è solo top-lot e vetrine internazionali. Vive anche grazie a questo zoccolo duro di appassionati che, attraverso mille sacrifici, magari inventandosi, volta per volta, un diverso modello di pagamento, raccolgono e custodiscono piccole collezioni.

Una rete articolata e pulviscolare grazie alla quale convivono piccole gallerie, modeste case d’asta, dealer, vetrine nate sul web, girovaghi dell’arte. Perché il mercato, al di là di tutto, genera anche questo sedimento che si deposita sul fondale sabbioso di varie trattative, rappresentando un vero esercito di appassionati che osservano, in migliaia, le televendite, comprando ogni tanto anche attraverso i canali televisivi, preferendo poi sguinzagliarsi a caccia dell’affare, quel mitico, oscuro oggetto del desiderio che anima le loro ricerche.

L’arte è anche questa bolgia dantesca che va avanti, quotidianamente, in tutto il mondo, che contamina sogni, speranze e illusioni legate al futuro di ogni collezionista. Un gigantesco wargame da praticare con lucida fantasia.

L'Autore

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Custodisce mille interessi. Giornalista, saggista, medico chirurgo plurispecialista, ma soprattutto napoletano, il mestiere forse più difficile e complesso. Ama la vivacità culturale, le tesi in penombra, la scrittura raffinata e ribelle. Ma ama anche la genialità del calcio e la creatività dell’arte. Crea le sue rubriche settimanali su alcuni quotidiani nazionali muovendosi sul pentagramma del costume, dei new-media, della cronaca. È stato più volte senatore e parlamentare della Repubblica perché era affascinato da quella battaglia delle idee che oggi sembra, apparentemente, scolorirsi.

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