195 milioni di dollari per Shot Sage Blue Marilyn battuta da Christie's New York il 9 maggio
"Fare soldi è un'arte. Lavorare è un'arte. Un buon affare è la migliore di tutte le arti."
Così amava puntualizzare il caposcuola della pop art americana Andy Warhol. Di certo oggi l'artista avrebbe giudicato il risultato d'asta della sua Shot Sage Blue Marilyn, battuta da Christie's per 195 milioni di dollari, un vero capolavoro. L'asta, tenutasi lunedì 9 maggio a New York, registra ben due primati: non solo il prezzo più alto mai raggiunto da un'opera d'arte americana in un'asta (nel 2017 vi fu un Basquiat da Sotheby's con 110 milioni di dollari), ma anche il record di aggiudicazione di un'opera del '900, che oggi supera di oltre quindici milioni Les Femmes d'Alger di Picasso battuta nel 2015 sempre da Christie's.
Shot Sage Blue Marilyn appartiene alla serie di serigrafie Shot Marilyns (da un gioco di parole sul termine inglese shoot che significa sparare ma anche fotografare): quattro tele che Warhol cominciò a realizzare a partire dal 1964, poco dopo la scomparsa della diva, e che fecero di lei e del suo volto, eternamente sospeso fra delicatezza ed erotismo, un'icona di bellezza senza tempo.
Del quartetto policromo, trionfa oggi l'azzurro limpido di Shot Sage Blue Marilyn che si riconferma "l'apice assoluto del pop americano" raggiungendo persino capolavori come la Nascita di Venere di Botticelli, la Gioconda di Da Vinci, Les Demoiselle d'Avignon di Picasso. È questo il pensiero di Alex Rotter, presidente di Christie's per l'arte del XX e XXI secolo. Shot Sage Blue Marilyn proviene dalla collezione dei fratelli e commercianti d'arte svizzeri Doris e Thomas Ammann; il ricavato della vendita, il cui acquirente è ignoto, sarà infatti destinato alla loro fondazione filantropica che sviluppa progetti in tutto il mondo per bambini e ragazzi svantaggiati.