Coco e Pablo maestri di stile

Madrid • Al Thyssen-Bornemisza singolare rassegna di Chanel e Picasso

La mostra ripercorre le esperienze che il pittore e la stilista condivisero fra il 1915 e il 1925

Ha quasi un sentore di eresia l’accostamento tra Coco Chanel e Pablo Picasso. Lei, modello insuperabile di classe ed eleganza sui palcoscenici dell’alta moda francese; lui avanguardista impegnato, nella sua ultima stagione cubista, con allegorie della guerra e scomposizioni estreme della realtà. Lei maestra nel vestire il mondo, lui maestro nel metterlo a nudo. Due figure, apparentemente poste agli antipodi dell’universo creativo, che tuttavia a un certo momento si incontrano e si intrecciano rivelando immediatamente il tratto inconfondibile di un destino comune: quello di forgiare uno stile, un linguaggio, un nuovo codice di valori inediti che lasceranno segni profondi nei rispettivi mondi, l’arte e la moda. È questo il focus della grande mostra “Picasso/Chanel” al Museo Thyssen- Bornemisza, in programma fino al 15 gennaio, che ripercorre i momenti apicali e i frutti
delle esperienze che il pittore e la stilista condivisero nell’arco di un decennio, dal 1915 al 1925.

DUE FIGURE APPARENTEMENTE AGLI ANTIPODI CHE SI INCONTRANO E RIESCONO
A FORGIARE UN NUOVO LINGUAGGIO E UN NUOVO CODICE CHE LASCERÀ SEGNI NEL MONDO DELL'ARTE E DELLA MODA

Coco Chanel conobbe Pablo Picasso nella scintillante cornice della Ville Lumière, epicentro di alcune delle più importanti rivoluzioni culturali e stilistiche in atto a quel tempo: dai circoli artistici ai palchi musicali e teatrali, fino agli atelier e alle raffinate botteghe di alta moda. Fra queste, a Parigi, anche i primissimi negozi di Coco Chanel, aperti nel 1914 e da subito amministrati con senso di innovazione e impeccabile spirito imprenditoriale, attorno ai quali la stilista seppe sviluppare un folto entourage di personalità culturali e intellettuali fra cui scrittori, poeti, musicisti e, naturalmente, artisti. L’incontro con Pablo Picasso avvenne nel 1917 per merito di Jean Cocteau, e non a caso il Museo Thyssen dedica due delle quattro sezioni in mostra a due spettacoli teatrali scritti da Cocteau e che videro il contributo di Chanel per la realizzazione dei costumi e la mano di Picasso alle scenografie: Antigone e Le Train Bleu. È da apprezzare la presenza della sua opera a gouache Dos mujeres corriendo por la playa (La carrera) nella sala dedicata a Le Train Bleu, spettacolo diretto da Djagilev sul tema dei giochi olimpici, per il quale Chanel nel progettare gli abiti di scena si ispirò alla sua collezione di capi sportivi.

LEI MODELLO DI CLASSE ED ELEGANZA, LUI AVANGUARDISTA IMPEGNATO.
LEI MAESTRA NEL VESTIRE IL MONDO, LUI MAESTRO NEL METTERLO A NUDO

Con le altre due sezioni, El estilo Chanel y el cubismo e Olga Picasso, la rassegna nel complesso torna alle radici dello stile di Coco Chanel, trovando nel cubismo e nel suo linguaggio formale geometrico, nella sua asciuttezza cromatica e nel bilanciamento perfetto fra neri, bianchi e beige, nelle linee dritte e nei volumi spigolosi, l’origine di uno stile che diverrà un insuperabile modello di raffinatezza senza tempo. Se il movimento cubista era destinato a essere superato all’interno del naturale ciclo evolutivo che caratterizza la storia dell’arte, Chanel avrebbe donato alla pittura di Picasso quell'eternità che trasforma la grandezza in mito.

Picasso/Chanel

Madrid, Museo Thyssen Bornemisza

A cura di Paula Luengo

Fino al 15/01

L'Autore

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Nata nel 1990, Michela si laurea in Scienze dei beni culturali e dello spettacolo alla Statale di Milano. Nel corso della vita cambia direzione più volte, senza però tradire mai l'amore persistente verso i linguaggi artistici e la carta stampata. A partire dal 2015 lavora in importanti gallerie d'arte italiane e scrive per riviste e magazine di arte e cultura; di recente è alla ricerca di nuovi stimoli e possibilità nell'ambito dell'Editoria d'arte.

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