La vita di Salvador Dalì è stata vissuta intensamente, in bilico tra realtà e sogno, di fatto, trasformando la sua stessa esistenza in un universo onirico in cui tutto sarebbe potuto diventare possibile: come gli orologi che si sciolgono portando con loro il tempo. Il 20esimo secolo non può non annoverare tra gli artisti più importanti Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí i Domènech con i suoi baffi lunghi e sottili, ispirati a quelli di Diego Velázquez.
Il surrealismo è un movimento artistico e letterario d'avanguardia, nato dopo la Prima Guerra Mondiale, in cui l'inconscio ha preso il sopravvento sulla ragione dando vita a opere irrazionali ed accostamenti spesso decisamente inconsueti. Dalì si è sempre impegnato per essere lui stesso considerato parte della corrente surrealista attraverso le sue gesta e il suo aspetto decisamente fuori dall'ordinario.
Un aneddoto su tutti per raccontare l’estro del maestro. Nel 1936 si presentò a Londra ad una conferenza con due levrieri russi al guinzaglio e uno scafandro da palombaro sul capo. In quell’occasione rischiò di soffocare; lo scafandro, non appositamente attrezzato, non permetteva un adeguato riciclo d'aria, tanto meno di essere ascoltato all’esterno. Per questo motivo, quando il pittore iniziò a dimenarsi perché l’aria all’interno stava terminando, il pubblico credette fosse una messa in scena ritardando i soccorsi.
La persistenza della memoria del 1931 rimane la sua opera più famosa ed è considerata il lavoro-simbolo dell'arte surrealista; si dice che l'artista nella realizzazione fu influenzato anche dalla teoria della relatività di Albert Einstein.
Una tra le tante curiosità legate all'artista Spagnolo è la sua iscrizione all’Accademia di belle arti di Madrid e la sua conseguente espulsione quando si rifiutò di dare l'esame finale, sostenendo che nessuno dei membri della commissione fosse competente per giudicarlo.