Scoperta una raccolta di 24.000 opere da Tiziano e van Dyck a Tvboy e Giuseppe Veneziano
L’occhio prismatico dei media, nella curiosità morbosa che è transitata su quotidiani e tv, su libri e riviste legate alla memoria di Berlusconi, non ha mancato di ricordare il rapporto del Cavaliere con l’arte. Lo ha fatto ripetutamente il Sottosegretario alla cultura, Vittorio Sgarbi, suo amico da anni, che tra rivelazioni e semplici scoop, ha ricordato questa passione semplice del Premier, decisamente poco coltivata, che si è tradotta, comunque, in una quadreria immensa di circa 24mila opere.
Nessuno è riuscito ad essere parte attiva in queste scelte. Solo pochi amici antiquari, in buona parte romani. Berlusconi, come sempre, ha agito secondo stimoli e pulsioni personalissimi, lontani dalle logiche del mercato, frutto solo di un’interpretazione della bellezza assolutamente personale. La sua pinacoteca, come tutto quello che si è mosso attorno a lui negli ultimi quarant’anni, è quindi frutto di scelte emotive, individuali, istintive che gli hanno procurato semplicemente il piacere dell’arte, senz’alcuna diversa motivazione. Era orgoglioso del Mausoleo di Pietro Cascella realizzato nella villa di Arcore. Sul web gira ancora qualche vecchia foto con il Cavaliere accanto allo scultore con un secchio di calcestruzzo.
Era il luogo deputato alle sue spoglie. Così è stato dopo la sua cremazione, come per i genitori, come per la sorella. Tutti in quella cappella di famiglia vegliata da un intenso Giudizio di Procaccini. E dappertutto, nelle sue ville sparse per il mondo, i suoi acquisti, comprati spesso in modo un po' casuale. Sono ormai note le rivelazioni di Alessandro Orlando, storico venditore di opere d’arte in tv. Solo da lui, da quello che raccontano le cronache, Berlusconi avrebbe comprato più di 2500 quadri (soggetti sacri, nudi femminili, artisti russi) per un totale di circa 3 milioni di euro. Una passione notturna per le televendite mai rivelata. Iniziata recentemente, nel 2018, con una Madonna con bambino di un artista della bottega di van Dyck strappata alla concorrenza per 62mila euro. E poi la Quadreria di Villa San Martino ad Arcore, un’ala della sua residenza di stampo museale. Presenti, fra gli altri, il Ritratto di Ippolito dei Medici di Tiziano, datato 1533, proveniente dal Museo di Cleveland, valore indicato tra i 5 milioni di euro, oltre a numerose opere di Isidora Duncan, di Annigoni, di Plinio Nomellini. Il Berlusconi appassionato d’arte, istintivamente legato alle sue scelte, il Berlusconi moderno riferimento nelle opere d’arte di molti artisti contemporanei internazionali quali Jota Castro, Tvboy, Sirante, Stefano Pierotti, Giuseppe Veneziano e tanti altri. Una vita come un’opera d’arte. La sua aspirazione raccolta ironicamente da tanti creatori d’arte. Non il ritratto di un’icona, secondo le coordinate espresse da Warhol, ma un mito da abbattere, così come tanti giornalisti, tanti avversari politici, magari tanta società italiana. Il Cavaliere ci lascia così. Con il sigillo di una passione smodata verso l’arte che, secondo Sgarbi, è paragonabile solo a quella per le donne. Sempre pronto a catturarne le stimmate della bellezza.