A unire i tre artisti in mostra la comune vocazione provocatoria e anticonformista
A Palazzo Albergati è in corso la mostra “Jago-Banksy- TvBoy e altre storie controcorrente”. Già il titolo preannuncia la vocazione provocatoria e anticonformista dell’esposizione e non è casuale la scelta di porre in dialogo il più celebre degli street artist con i due artisti italiani più acclamati nell’ambito della public art. Le 60 opere selezionate delineano in maniera esaustiva quali siano state, a oggi, le principali conquiste nell’ambito dell’arte pubblica, prima tra queste l’indifferenza rispetto alle norme e ai costumi del sistema dell’arte contemporanea. Il percorso si suddivide in quattro sezioni, di cui le prime tre si possono considerare personali, mentre l’ultima è il momento di incontro tra giovanissime promesse e riconosciuti maestri. Qui tra le varie presenze troviamo Obey, Mr. Brainwash, Ravo, Pau e Laika.
UN CAMBIO DI PARADIGMA CHE PREVEDE I SOCIAL NETWORK COME CANALE PRIVILEGIATO DI DIFFUSIONE
Piernicola Maria Di Iorio, curatore della rassegna, sostiene: “Con la loro arte entriamo in una dimensione del diverso, dove vengono costruite cronache e mondi alternativi capaci di costruire un nuovo ordine”. Un ordine che vede come principale canale di diffusione e di proselitismo i social network anziché le grandi fiere e i musei istituzionali. A partire da questo cambio di paradigma possiamo comprendere la rivoluzione del linguaggio che ha portato alla sostituzione della tela con i grandi muri degli edifici pubblici, oppure con le pareti delle fermate metropolitane.
QUESTI ARTISTI SI CONCENTRANO SU PANDEMIA, CRISI ENERGETICA, GUERRE E SOPRUSI
La base formale della maggior parte di questi codici linguistici è chiaramente la pop art con i suoi colori accesi, le immagini sintetiche e assolute delle icone contemporanee e l’estrema trasparenza e immediatezza dei significati. A partire da questo terreno comune, ogni artista costruisce la propria cifra stilistica riferendosi sempre e comunque ai più recenti fatti di cronaca: dalla pandemia alla crisi energetica, dalle guerre in corso ai soprusi ai danni delle minoranze. Immagino un alieno che recandosi a Palazzo Albergati inizi a passeggiare tra le sale e a vedere le opere: sono convinto che si renderebbe conto di cosa stia accadendo sulla terra, senza aver bisogno di ascoltare il telegiornale o di leggere un articolo di giornale. La capacità evocativa di queste immagini è talmente universale da non necessitare di traduzione.