A colloquio con Daniele Comelli: è boom di vendite online

Ha iniziato a lavorare con il padre a 17 anni. Ora, a 34, la sua galleria online ha clienti in tutto il mondo  

Daniele Comelli Art è una galleria online fondata 10 anni fa. Da un terreno fertile come la storia familiare del proprietario nasce un percorso fatto di passione e innovazione. L’infanzia di Comelli intessuta d’arte lo spinge a fare un passo in avanti, quando dalla galleria del padre e prima del nonno, inizia a scrivere il primo capitolo di un libro tutto suo. Dall’arte classica si addentra così nella contemporaneità, scommettendo sul futuro. Attinge non soltanto a quella sensibilità di chi nell’arte è nato e cresciuto, ma anche alle abilità manuali di conservazione e restauro imparate in casa: da qui uno stile di vendita taylor-made, basato su un’assistenza a tutto tondo del cliente.  

Durante il lockdown lavoravo fino alle 2 di notte per gestire gli ordini

Dieci anni fa hai deciso di fare il grande passo.
Ho lavorato nella galleria di mio padre nata nel 1967 dall’età di 17 anni. Ne ho 34. Quando è mancato, ho provato a continuare con i miei fratelli ma ho capito che non era possibile. Così ho deciso di proseguire da solo.

Competenza e modernità: due chiavi vincenti.  
Cerco di proporre sempre artisti che abbiano un bel progetto per il futuro. Tratto principalmente (80%) autori affermati sul mercato internazionale; il restante 20% sono emergenti con un ottimo linguaggio artistico e dei quali è prevedibile un lungo percorso di affermazione.

Il Covid-19 e le vendite on line: come hai affrontato il lockdown?  
Per me è stato un periodo frenetico, grazie a un’impennata di richieste e di conseguenti vendite, con ordini da tutto il mondo. Ho lavorato fino alle 2/3 di notte per organizzare le spedizioni e gestire gli ordini, sempre solo tramite social. C’era tantissima domanda e poca offerta, di conseguenza l’interesse saliva.

Offro un servizio a 360 gradi. Mi piace omaggiare i clienti con rendering accurati

L’emergenza sanitaria sta cambiando il mondo dell’arte, o si tratta solo di aspettare che tutto torni come prima?
Per quanto mi riguarda, ogni mese acquisisco più clienti da ogni parte del mondo. Forse, sono cambiate le fiere, i vernissage e gli eventi pubblici, ma l’interesse per l’arte è in costante ascesa.

Capire chi hai di fronte: non è facile interpretare i gusti di chi si rivolge per la prima volta alla tua galleria.
Tratto soprattutto pop e contemporary art. I linguaggi non sono difficili, i messaggi attuali, spesso accompagnati da brand famosi o dai simboli del dollaro. Diversi artisti ora stravolgono il classico con una reinterpretazione in chiave moderna e questo piace.

Massimizzare il business attraverso il marketing relazionale: la fidelizzazione fa la differenza.
Punto sulla relazione con il cliente, lo fidelizzo e lo coccolo. Lo rendo partecipe del progresso dell’artista, delle pubblicazioni e degli articoli ricevuti.

Un’opera a cui sei particolarmente legato.
Ero legato a un’opera di Marco Battaglini, una stampa lenticolare venduta poche settimane fa. Rappresenta San Michele che sconfigge gli Angeli ribelli (tratta da Luca Giordano) reinterpretata dal maestro, “vestendo” l’angelo con la maglietta di Superman.

Quanto contano la diposizione e l’illuminazione di un’opera nelle case dei tuoi clienti?
Offro un servizio a 360 gradi. Omaggio i clienti con rendering accurati, dove collocare le opere per far vedere l’effetto finale.

L’artista che sogni di acquistare.
Sarebbe una lista molto lunga. Vorrei acquistare per la mia collezione personale Andy Warhol, Keith Haring, e infine Pistoletto. Chissà, magari un giorno.

www.danielecomelli.com

L'Autore

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Giornalista pubblicista e assistente di redazione. Dagli studi linguistici rimbalza a quelli di ingegneria e approda nel digital marketing, attraverso un processo di liberazione cinetica. Performer in una galleria di Pietrasanta, conosce nel 2019 il direttore di AW ArtMag a cui si lega professionalmente, unendo la sindrome di Stendhal per Boltanski all’esaltazione per l’editing. In ufficio, è tête-à-tête col pc. A casa, guarda dalla finestra, pensa, scrive e progetta il prossimo reportage.

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