Parigi • A L’Espace Lafayette-Drouot immersione nell’opera di Banksy
La rassegna fa scorrere sulle pareti le immagini dei suoi lavori più noti
Il mistero di Banksy ha contribuito alla sua folgorante fama. Le sue opere d'arte illegali disseminate in giro per il mondo suscitano interesse
Esistono esperienze artistiche che fanno adepti e detrattori ma che non lasciano indifferenti, dato il loro impatto. È questo il caso di Banksy, l’artista britannico che ha riportato la Street Art al centro della scena internazionale. L’Espace Lafayette-Drouot propone, fino al 31 dicembre, “The World Of Banksy - The Immersive Experience”, una mostra che ripercorre l’integralità del suo lavoro. Su due piani e più di 900m², l’esposizione offre una panoramica delle creazioni dell’artista attraverso il mondo: dai muri di Londra a quelli di New York, passando per Parigi, Venezia e Betlemme.
Tutto è riprodotto all’identico da un collettivo di Street artisti, tutti anonimi quanto Banksy stesso. Il mistero di Banksy ha contribuito alla sua folgorante fama. L’artista che dissemina opere d’arte illegali per il mondo suscita interesse. Il pubblico chiede che l’arte di strada entri nei musei e Banksy permette di farlo. La sua opera riesce a offrirsi un marketing monumentale, paradossalmente senza alcun reale investimento, al punto da far diventare l’artista di Bristol uno dei più chiacchierati e conosciuti al mondo. Sebbene nessuno conosca il suo volto. Con Banksy, l’opera nasce dal messaggio che ne è sotteso, dalla polemica che ne scaturisce.
Riesce a offrirsi un marketing monumentale, paradossalmente senza alcun investimento, fino a diventare uno degli artisti più noti
Così un artista che fa della comunicazione la sua poetica e di Instagram e Twitter i suoi galleristi, espone la sua satira sovversiva sui muri delle città di tutto il mondo: lavori come Girl with Balloon, Kissing Coppers, Love is in the Air, Well Hung Lover e Sweeping it under the Carpet propongono una critica politica e sociale difficile da non condividere. Una rappresentazione vicina, nella forma e nella velocità di fruizione, alla pubblicità. Banksy ha lasciato diverse tracce a Parigi, molte delle quali sono scomparse velocemente.
Tra di esse L’uomo e il cane accanto alla Sorbona, cancellata da uno strato di pittura e dai manifesti elettorali. O la Figura in lutto dipinta su una porta del Bataclan, in omaggio alle vittime degli attentati, rubata poche settimane dopo l’esecuzione. O il Topo a fianco del Centro Pompidou, omaggio all’arte del pochoir nata durante il maggio 68, rubato una notte da un camion che sembrava eseguire dei lavori di manutenzione, il tutto documentato dal cellulare di un vicino insonne. E ora questa mostra, per fissare sul muro delle immagini che compaiono e scompaiono, vittime ed artefici del loro successo, della loro illegalità. Una mostra, rigorosamente, non ufficiale.