La mostra raccoglie più di un centinaio di opere fra dipinti, sculture, disegni, fotografie e collage
La Fondazione Louis Vuitton ospita una retrospettiva inedita dell’opera di Ellsworth Kelly (1923-2015), autore di opere minimaliste e riflessive con tonalità pure applicate in ampie campiture monocromatiche.
In occasione del centenario della nascita dell’artista americano, “Ellsworth Kelly. Formes et Couleurs, 1949-2015” è la prima esposizione in Francia ad illustrarne l’opera in modo così ampio. Organizzata con il Glenstone Museum di Potomac nel Maryland, in collaborazione con l’Ellsworth Kelly Studio, e con il prestito di numerose istituzioni e collezioni private, la mostra raccoglie più di un centinaio di dipinti, sculture, disegni, fotografie e collage.
A DIECI ANNI DALLA SCOMPARSA, LE OPERE ESERCITANO ANCORA LA STESSA FASCINAZIONE ANCHE OLTRE I CONFINI DELLA PITTURA
L’esposizione ripercorre l’esplorazione dell’artista della relazione tra forma, colore, linea e spazio attraverso i periodi cruciali della sua carriera. La diversità delle opere, presentate su due piani dell’edificio, invita a superare la semplicità ingannevole dei monocromi di Ellsworth Kelly e ad apprezzare una poetica di sorprendente vitalità e ricchezza.
KELLY È ARTISTA DELLA RELAZIONE TRA FORMA, COLORE, LINEA E SPAZIO
Tra le opere di spicco dell’esposizione figurano dipinti giovanili come *Tableau Vert* (1952), il primo monocromo realizzato dopo la visita di Ellsworth Kelly a Giverny, o *Painting in Three Panels* (1956), presentate a fianco delle realizzazioni più mature degli anni ’70: le serie *Chatham* e *Spectrum*. Fino ai lavori monumentali più recenti come *Yellow Curve* (1990), la prima della serie di pitture al suolo su larga scala dell’artista.
IN RASSEGNA, DIPINTI GIOVANILI COME TABLEAU VERT E PAINTING IN THREE PANELS FINO AI LAVORI MONUMENTALI RECENTI QUALI YELLOW CURVE
Estesa su sette decenni, l’opera di Ellsworth Kelly è caratterizzata dall’indipendenza dell’arte rispetto a qualsiasi scuola o movimento artistico. L’ispirazione viene dalla natura e dalla sua astrazione, niente di più. A dieci anni dalla scomparsa, le sue opere esercitano ancora la stessa fascinazione, oltre i confini della pittura. La Fondation Louis Vuitton ha la fortuna di testimoniarlo quotidianamente: il suo auditorium ospita l’ultima commissione realizzata dall’artista in vita: lo *Spectrum VIII*. Pensata in dialogo con i volumi dell’architettura del museo di Frank Gehry, l’opera si sviluppa sulle pareti della sala, animata da una sequenza di monocromi: rosso, giallo, blu, verde e viola, fino al sipario della scena, dove i colori si fondono in un abbraccio cromatico.
Fino al 9 settembre.