Roma • Antologica di Alberto Biasi all’Ara Pacis
In esposizione 60 opere, dalla ricostruzione dell’ambiente di Light Prisms alle recenti sperimentazioni
“Le Trame nascono per un motivo pratico legato agli anni della gioventù quando mio padre mi suggerì di prendere un diploma di allevatore di bachi da seta. In quell’occasione ho imparato la tecnica adatta a salvaguardare questi bachi che consisteva nell’uso di carte forate. Giocando con questi fogli mi sono quindi accorto che dalla loro dinamica sovrapposizione si creavano degli spazi ovvero delle concatenazioni di luce in movimento”. Alberto Biasi spiega così l’invenzione delle Trame.
Il maestro induce a recuperare la realtà con altri occhi e altri sentimenti
Invece altre sue ideazioni, che chiamano in causa la percezione ottica, hanno motivazioni decisamente più scientifiche. La mostra di oltre sessanta opere ospitata fino al 20 febbraio 2022 nelle sale del Museo dell’Ara Pacis, a cura di Giovanni Granzotto e Dimitri Ozerkov (catalogo Il Cigno G G Edizioni), offre un panorama esauriente dell’intero percorso creativo del maestro. Il titolo, “Tuffo nell’arcobaleno”, riguarda proprio Light Prisms (Tuffo nell’arcobaleno), uno degli ambienti da lui concepiti, presente in rassegna con le citate Trame, le Torsioni. i Rilievi Ottico-Dinamici, i Politipi, gli Assemblaggi e le sperimentazioni più recenti.
La mostra offre l'occasione di entrare fisicamente nel clima magico del maestro
Come è accaduto in altre circostanze espositive, questa è l’occasione per i visitatori di entrare anche fisicamente nel clima magico di Alberto Biasi dove la mutevole luce e l’illusione visiva alimentano un divenire di onirica palpitazione, di mutevole galleggiamento del pensiero. Infatti partendo da Trama del 1960, un trasparente gioco di strutture a confronto, e giungendo fino a Elios del 2010, una solare ed eruttiva infiorescenza emozionale, quindi all’ondulante e iridescente fuga tattile di Divagazione cromodinamica del 2011, per approdare al modulato blu di Dinamica altalena del 2013, si assapora in ritmica sequenza il mondo di Biasi.
Nelle sue opere luce mutevole e illusione visiva alimentano un divenire di palpitazione onirica
Un mondo che, come si è accennato, coinvolge tutti coloro che partecipano alle sue invenzioni attraversando percettivamente il sogno, il desiderio, lasciando per qualche momento il tangibile quotidiano fuori dallo spazio trasformato ancora una volta dalla sua arte. Un sistema per fuggire dalla realtà? No, un sistema, grazie ad Alberto Biasi, per recuperarla con altri occhi e con altri sentimenti dopo aver ritrovato se stessi nello specchio di un incanto. E vi sembra poco?