In rassegna, disegni, poesie, lettere e progetti architettonici del suo secondo soggiorno romano
Il British Museum di Londra racconta Michelangelo attraverso una serie di preziosi disegni, poesie, lettere e progetti architettonici riferibili al suo secondo soggiorno romano, quello che va dal 1534 fino alla data della sua scomparsa, avvenuta trent’anni più tardi. Il grande genio lascia dubbioso una Firenze all’apparenza ancora democraticamente repubblicana ma nel pieno di quelle controversie politiche che porteranno poi al potere Cosimo I de’ Medici (1537).
Anche Roma è in pieno fermento: Michelangelo è alle soglie dei 60 e la sua è certo un’età veneranda per l’epoca, eppure non vengono meno le energie, la vitalità e il carattere - forte, scontroso, intransigente - per imporre le proprie ragioni. Quasi subito è alle prese con l’imponente cantiere del Giudizio Universale (1536-1541). Si tratta ancora una volta di un impegno fuori dell’ordinario, al quale lavora senza sosta: un affresco enorme, affrontato giorno per giorno mediante una progettazione serratissima che proprio i disegni in mostra evidenziano in maniera esemplare.
IN VECCHIAIA, IL SUO CARATTERE SI FA SEMPRE PIÙ FORTE, SCONTROSO, INTRANSIGENTE PER IMPORRE LE SUE RAGIONI
Ma non è tutto: la scelta del British è anche quella di porre attenzione al controverso rapporto che l’artista ha con il suo ambiente, con le persone che incontra, infine con se stesso. Decide di rinsaldare alcuni vincoli amicali che rendono più umana la sua figura: con il nobile Tommaso de’ Cavalieri, con l’aristocratica poetessa Vittoria Colonna - ai quali dedica consigli e disegni - ma anche con Marcello Venusti, conosciuto in gioventù come valente pittore di pannelli e autore di alcune opere su studio del maestro; e con Ascanio Condivi, giovane socio in affari e appassionato letterato al quale fa dono del grande cartone dell’Epifania.
MICHELANGELO È MUTATO NELL'ANIMO. INDUGIA ED ESPLORA IL MITO E LA FEDE, L'IDEA DELLA MORTE E DEL SACRIFICIO
Michelangelo, però, è cambiato: gli ultimi decenni sono infatti quelli del dubbio e delle incertezze spirituali, mai sopite veramente e che adesso si ripresentano violente. La protesta di Lutero (1521) ha frantumato profondamente le basi stesse della Chiesa di Roma e il Concilio in atto a Trento (1541-1563) ha l’obiettivo di ristabilire lo status quo, eliminando mele marce e rami secchi. Vive la Città eterna come tutti, chissà se davvero all’oscuro di cosa si stia decidendo a centinaia di chilometri di distanza: è mutato nell’animo e ciò che credeva saldo non lo vede più così scontato.
IN MOSTRA, ANCHE I DISEGNI DEL GIUDIZIO UNIVERSALE
Vacilla, si isola più del solito nei suoi pensieri, si interroga sulla sua natura di uomo e di cristiano: il suo tratto - puntuale, sicuro, inattaccabile come sempre - indugia ed esplora il mito e la fede, l’idea della morte e del sacrificio, accettando la vulnerabilità dell’essere umano in attesa di una redenzione che forse mai arriverà.
"Michelangelo: The Last Decades", a cura di Sarah Volwes, The British Museum, Londra. Fino al 28 luglio.