Per la prima volta in 120 anni, la Courtauld Gallery riunisce un gruppo di dipinti realizzati nella capitale britannica dall’impressionista francese Claude Monet. La retrospettiva dal titolo “Monet and London. Views of the Thames” presenta una serie di vedute evocative del fiume londinese, prodotte tra il 1899 e il 1901, raffiguranti Waterloo Bridge, Houses of Parliament e Charing Cross. Un gioco di luci, nebbie e colori combinati ai profili iconici di monumenti e palazzi caratterizza un centinaio di opere, create con l’obiettivo di farne una serie monotematica. Il nucleo completo della produzione viene presentato a Parigi nel 1904, con l’intento di riproporlo al pubblico londinese l’anno successivo. Ma il progetto, fortemente voluto dal pittore, non avrà seguito poiché le tele, acquistate da collezionisti di tutto il mondo, andranno disperse. Dopo oltre un secolo il sogno di Monet diventa realtà nella sede espositiva a pochi passi dal Savoy Hotel, dove nel tempo molte opere prendono forma. Arrivato a Londra per la prima volta da rifugiato nel 1870, in fuga dalla guerra franco-prussiana durante l’assedio di Parigi, l’artista si sistema con la moglie Camille e il figlio Jean nei pressi di Leicester Square, per poi trasferirsi a Kensington. Qui scopre angoli della città che lo affascinano, conosce Charles Francois Daubigny, artista che lo introduce negli ambienti londinesi e Camille Pissaro, con cui stringe una solida amicizia, condividendo la passione per i paesaggi e le architetture nei pressi del Tamigi. Torna in Francia un anno dopo, alla fine del conflitto, per poi rivivere Londra da pittore già affermato, divenuto ormai figura di spicco di un movimento che cambierà per sempre la storia dell’arte. La mostra celebra la visione di un artista, che attraverso l’uso del colore e della luce, porta il movimento impressionista verso la sua naturale evoluzione, anticipando tematiche fondamentali che caratterizzeranno i movimenti del’900.
Monet and London. Views of the Thame
Londra
Courtauld Gallery
A cura di Karen Serres, Anne Puetz
Fino al 19/01/25