Con il titolo “United Nations of Artists” si sono allestite 11 rassegne con un totale di 88 artisti
La festa è incominciata il 6 maggio a Todi e finirà solo il 2 dicembre. Sette mesi di eventi in palazzi storici, chiese sconsacrate, gallerie d’arte, musei. È così che Matteo Boetti ha voluto celebrare i suoi trent’anni di lavoro nel mondo dell’arte. Alla festa ha invitato 88 artisti (alcuni famosissimi, altri quasi sconosciuti) che hanno portato i loro dipinti, le loro sculture, le loro fotografie e le loro installazioni in 27 spazi espositivi sparsi tra Todi, Trevi, Narni e Civitella d’Agliano. Mai si era vista una simile festa diffusa e prolungata, racchiusa dal curatore sotto lo slogan volutamente enfatico di United Nations of Artists (U.N.A.).
VEDIAMO OPERE DI MOCHETTI, ONTANI E SALVO, COMPAGNI ANAGRAFICI DEL PADRE ALIGHIERO BOETTI
Gli 88 artisti invitati sono, per la maggior parte, quelli che hanno affiancato il percorso avventuroso di Matteo Boetti lungo tre decenni, un percorso costellato da mille esperienze e dall’apertura di sette gallerie. Alcuni di loro, come Salvo, Maurizio Mochetti, Luigi Ontani o Enzo Cucchi, erano già stati compagni "Di Viaggio" di suo padre, il mitico Alighiero. Altri, come Stefano Arienti o Daniele Galliano o Nunzio o Gianni Dessì, sono artisti internazionalmente affermati. Altri ancora sono giovani di belle speranze, o emergenti, come oggi si usa dire. Non c’è un filo artistico che li leghi se non il rapporto con l’organizzatore della “festa” e la sua passione per le dicotomie: locale/globale, reale/virtuale, passato/futuro. L’ultimo degli undici appuntamenti in programma è previsto per il 7 ottobre a Palazzo del Vignola di Todi. “All Masters” è il titolo della mostra che si concluderà, appunto, il 2 dicembre e che ospiterà anche un omaggio ad Alighiero Boetti.
IL GALLERISTA OMAGGIA SOPRATTUTTO GLI ARTISTI CHE HANNO VIAGGIATO CON LUI NEGLI ULTIMI 30 ANNI
Un omaggio annunciato in sordina, per pudore figliale, si presume. L’idea di questa festa lunga e diffusa nasce, se così si può dire, da una rinuncia: basta con il mercato delle fiere, del presenzialismo, dei viaggi in aereo, delle corse. È così che è nata l’ultima galleria di Matteo Boetti, la CollAge, situata non distante dalla casa che Alighiero comprò a Todi mezzo secolo fa. Una strana galleria, perché è più un magazzino che uno spazio espositivo e commerciale. È qui che Matteo conserva gli oltre mille “pezzi” della sua collezione, cioè il legame materiale con i “suoi” artisti. È qui che scrive i suoi libri di poesie. Che alleva i suoi cavalli. Che produce il suo olio. U.N.A. (la United Nations of Artists) è dunque un omaggio non solo ai trent’anni dell’attività di un gallerista, ma anche e soprattutto agli artisti che hanno viaggiato con lui. Insegnando e imparando. Come dovrebbe sempre succedere. E non solo nel mondo dell’arte.