SPINEA (VENEZIA) • ANTOLOGICA DI PIER PAOLO FASSETTA AGLI ORATORI DI SANTA MARIA ASSUNTA E DI VILLA SIMION
Prosegue la rassegna Silentium Memoria, voluta dal Comune e curata da Santina Ricupero, con la collaborazione dell’Associazione Contemporis ETS, che si propone di indagare le tante sfaccettature della memoria come tematica di identità e di relazione.
Il terzo incontro è un omaggio a Pier Paolo Fassetta (a cura di Monica Mazzolini e Santina Ricupero) artista e uomo di cultura che ha saputo spaziare dalla pittura, alla Land Art, alla videoarte, alla fotografia.
Spirito libero da ogni condizionamento, si mette sempre in gioco, attento anche a ogni sollecitazione proveniente dai mezzi tecnologici di comunicazione, partecipa alla prima strepitosa stagione veneziana dei videotapes prodotti dal Cavallino. Negli anni ’70, con Claudio Ambrosini, Michele Sambin, Guido Sartorelli, Luigi Viola, Luciano Celli, Piccolo Silliani, è protagonista di quel confronto internazionale sui nuovi media che anima la cultura lagunare, a partire specialmente dalla 36° Biennale. I video gli permettono di arricchire, con altri mezzi, la sua indagine che parla già di memoria, luoghi, oggetti, presenze: “ho avuto la sensazione di riprendere un viaggio mai interrotto, un viaggio attraverso i molti livelli di una interiorità ancora vibrante, come se la telecamera avesse continuato autonomamente a esplorare nuove dimensioni”, osserva lui stesso riflettendo, a distanza di anni, su quell’esperienza che temeva potesse privare la comunicazione “della sua vera sostanza”.
Capace di essere sempre aperto alla multidisciplinarietà, senza perdere di vista l’esperienza soggettiva interiore e la necessità di colloquiare con la realtà circostante, con l’ambiente urbano, porta avanti la ricerca fotografica per oltre cinquant’anni insieme all’attività di architetto, insegnante, animatore culturale. Impegnato anche sul fronte civile, non è possibile parlare di lui senza guardare alla costellazione di esperienze professionali e umane che lo connotano, perché si rischierebbe di perdere assonanze importanti tra mondi che gli offrono sempre un sistema mobile di relazioni.
Il suo lavoro ci pone davanti alla necessità di andare oltre la rappresentazione, a volte anche di ribaltarla: drappi di garza fluttuanti, con la luce e lo spazio, diventano presenze misteriose (serie Presenze), persone reali divengono apparizioni che si incontrano per caso in spazi equilibratissimi di linee e contrappunti coloristici (serie Attesa, Gratz 2009), sovrapposizioni di natura differente aprono a continui scambi dialettici e simbolici (serie Emersioni, 2012).
“Pur con un comune denominatore la mostra può essere suddivisa in due parti, separate anche fisicamente nell’allestimento. Sono fotografie in cui l’evanescenza dei luoghi, l’imponderabilità del tempo e delle persone sono descritti attraverso l’uso di trasparenze (…) fino a arrivare – nella seconda location – alla tangibile drammaticità dei sacchi di juta che sono allo stesso tempo protezione e costrizione” (Monica Mazzolini). Nell’Oratorio di Santa Maria Assunta, infatti, alle immagini dei sacchi di juta (serie Juta, 2013) fanno da contrappunto, di fronte, immagini di drappi attorcigliati che sembrano corpi scultorei: non più leggiadre presenze, ma corpi lacerati che cadono al suolo senza vita. Poco prima, accanto - quasi inquietanti presagi – le opere estreme del 2020 (Senza titolo), ci esortano a ricordare l’interrogazione ineludibile tra permanenza e transitorietà.
Pier Paolo Fassetta
Forme Silenziose della Memoria
Spinea (Venezia)
Oratorio di Santa Maria Assunta
Oratorio di Villa Simion
A cura di Monica Mazzolini e Santina Ricupero
Fino al 19 dicembre 2012
Inaugurazione: 26 novembre 2021 ore17:00
a Santa Maria Assunta Via Rossignago (Spinea)
giovedì e venerdì: 15:30 - 18:30;
sabato e domenica: 10 - 12 / 15:30 - 18:30