La forza dei contrasti

17 Maggio 2022

Pisa • La personale di Andrea Gnocchi alla Chiesa di Santa Maria della Spina

La rassegna è dedicata alla scoperta del sé e al confronto fra l'interiorità e il mondo esterno 

Le guglie e le edicole alte e acuminate che si stagliano, solide, al di sopra degli intarsi marmorei che dal grigio volgono al bianco candido di Carrara, sembrano giocare con la luce mentre riflettono se stesse sulle acque dell'Arno che circonda e accompagna Pisa nel suo mutare fisionomia, dal verde dei suoi parchi al cuore pulsante della città antica. La chiesa di Santa Maria della Spina caratterizza, con la delicatezza dello stile gotico pisano, uno degli spazi più poetici del centro della città e, nonostante i vari interventi di restauro e le numerose modifiche strutturali, rappresenta un piccolo scrigno di bellezza in grado di resistere alle sfide del tempo. Forse, proprio per quella componente surreale che invade lo spazio circostante e illumina le strade di Pisa nelle tiepide serate di maggio, da dove i ragazzi, i residenti, gli studiosi, i curiosi e i turisti fluiscono risalendo gli stretti vicoli della parte più vecchia e vissuta della città, la chiesa è attualmente la sede della mostra "In&Out", dell'arista lombardo Andrea Gnocchi.
Le opere di Gnocchi - originario di Gallarate, classe 1975 - dialogano alla perfezione con lo spazio pulito offerto dagli ambienti della chiesa, in una sorprendente commistione di stili in grado di coniugare la bellezza antica e senza tempo dell'edificio con i valori della contemporaneità che emergono dalla visione dei dipinti dell'artista. L'esposizione, a cura di Riccardo Ferrucci, presenta allo spettatore quattro dipinti di grandi dimensioni e, insieme ad essi, disegni e inchiostri su legno, nati dallo studio del Louvre e di alcune delle sue opere più note e intriganti. Negli anni l'artista di Gallarate ha maturato una certa predilezione per gli scorci di città e gli interni, attraverso i quali è arrivato a esprimere al meglio il proprio potenziale pittorico, soprattutto dopo il periodo di lock-down. Soggetto dei quattro grandi dipinti esposti nella rassegna è proprio il Louvre e le tante declinazioni dell'esperienza fra le sue ampie sale. 
Gnocchi ci accompagna alla scoperta della propria visione del museo francese, che diviene metafora del concetto stesso di arte, riecheggiando l’etimologia stessa del termine mouseion. Un luogo sacro, un tempio delle Muse, celebrato e rivisitato secondo lo stile personale di Gnocchi, che ci offre spaccati fra realtà e sogno, a metà fra immaginazione e osservazione dal vero. Come suggerisce il titolo della rassegna, “In&Out”, le opere mostrano la dualità presente nell’arte come nella vita e raccontano la connessione – o la frattura – fra interiorità e mondo esterno. Questo il pretesto per andare più a fondo, assecondando il desiderio intimo e proprio degli animi irrequieti di indagare in profondità la propria natura e metterla in rapporto con la realtà che ci circonda. “Tutta la composizione scenografica della sua pittura – afferma il curatore - risente dell’amore per il cinema e delle sue infinite potenzialità espressive, nella forte presenza di un’immagine quasi virtuale e di elaborata costruzione armonica”. Fra le vedute della celebre piramide del Louvre e i suggestivi inchiostri dedicati ad alcune opere conservate nel museo, Gnocchi sottolinea la forza della soggettività e mette l’individuo al centro di una ricerca intellettuale che trascende dai limiti del mezzo pittorico per arrivare direttamente all’intimo dello spettatore. È da poco passato il tramonto e, nell’avvicinarci alla stazione per prendere l’ultimo treno della sera, diamo un ultimo sguardo alle sculture che sovrastano gli archi della facciata di Santa Maria della Spina. Ci fermiamo a osservare le statue ospitate all’interno delle edicole che sormontano l’architettura in ogni suo verso e proseguiamo in automatico a dare un ultimo saluto alle opere di Gnocchi, che da lontano sembrano confermare quanto già si era intuito negli spazi interni: l’incredibile forza della soggettività e del dialogo che intesse con le tradizioni, e i luoghi, del passato. La mostra è organizzata dalla Casa d’Arte San Lorenzo, in collaborazione con il C.R.A. (Centro Raccolta Arte), con il supporto di FuoriLuogo e il patrocino della Regione Toscana e del Comune di Pisa.

 

Andrea Gnocchi

In&Out

Pisa

Chiesa di Santa Maria della Spina

A cura di Riccardo Ferrucci

Fino al 22/05

 

 

 

 

L'Autore

4 Post

Dopo la laurea in Archeologia iranica, conseguita all'Università degli studi di Torino, Giulia Frigerio è passata allo studio di storia dell'arte contemporanea e di moda, di cui sta completando la specializzazione all'Università di Pisa. Sogna la carriera di giornalista culturale, per partecipare alla storia dell'arte non ancora scritta sui manuali. 

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