Le verità del giullare
Ti hanno definito “il giullare del sistema dell’arte”, trovi questa espressione azzeccata?
Decisamente. Ho sempre trovato questa figura — nella sua ri-attualizzazione — particolarmente aderente alla mia pratica e alle modalità di confronto con il mondo dell’arte. È sempre stato un personaggio liminale, sulla soglia della corte ma pur sempre al suo interno: un mediatore tra ciò che sta fuori e ciò che sta dentro. Il re si fida di lui ed è il solo a cui è concesso di ridere e scherzare dicendo la verità.
Quale meme ti rappresenta meglio?
Difficile dirlo. Il meme è un dispositiv o linguistico ontologicamente soggetto a mutamenti, flussi e instabilità (non a caso è uno dei linguaggi elettivi del nostro tempo). Per cui la rappresentatività del singolo meme ha una durata circoscritta e temporanea, come lo è la sua viralizzazione. Non posso certo nascondere però una certa emozione ogni qual volta mi si presenti di fronte un meme con “Kermit la rana” o del “Gattoschifomadò”.
Il suo approccio all'art system è ironico e dissacrante. Tra i suoi progetti aprire un chiosco di panini davanti ad Artissima
Sei prima di tutto un artista, ritieni la pagina Make Italian Art Great Again la tua maggiore opera?
MIAGA è soltanto un’escrescenza, uno strumento di comunicazione digitale interamente gestito da me e che fa da cassa di risonanza per una pratica molto più complessa: un’attitudine che indaga e decostruisce le logiche, le isterie e le contraddizioni che caratterizzando quella cornice sociale che definiamo “sistema dell’arte”.
Il tuo approccio all’art system è ironico e dissacrante, credi ci sia bisogno di più ironia in questo settore?
Più che di ironia forse di autoironia.
Non temi di non essere preso sul serio quando esegui le tue opere?
Credo che il problema sia più di chi sceglie consapevolmente di guardare superficialmente a quello che faccio. In realtà sono sempre stato molto serio… nel non prendermi sul serio.
Quali sono le difficoltà per un social media manager che si occupa di arte contemporanea?
Al di là delle difficoltà tecniche, creative e — lo sappiamo bene — gestionali, credo che buona parte delle responsabilità vadano ascritte a una certa mancanza di coraggio e di sana scommessa (nostri e/o di chi ci circonda).
So cha hai appena pubblicato “Manuale per giovani artisti (italiani semplici). Meme e sistema dell’arte italiano” con Postmedia books, cosa significa questo traguardo?
Il Manuale rappresenta per me un mezzo per tirare un po’ le fila di un percorso triennale e soprattutto per istituzionalizzare un lavoro che si è sviluppato per lo più immaterialmente. Avevo bisogno di sintetizzare il discorso affrontato fin qui e di legittimarlo in vista di ulteriori sviluppi.
Progetti futuri?
L’apertura di un chiosco di panini davanti l’Oval di Artissima (Paninissima), per contrastare il monopolio degustativo-elitario dei ristorantini allestiti alle fiere, in favore di un più onesto e coinvolgente “unto da stadio”. La realizzazione della mia canzone del mondo dell’arte, un tormentone estivo!
Cosa consigli a un giovane artista italiano?
I consigli sono fatti per non essere seguiti. Per cui comprate il mio libro.