In occasione delle celebrazioni di Bergamo-Brescia capitali della cultura due grandi mostre del maestro in ottobre al castello di Cavernago e in novembre alla pinacoteca Bellini di Sarnico
Solo recentemente, per Angelo Brescianini, è iniziato il processo di rivalutazione con un approfondimento critico. Ora, due delle sue mostre pubbliche sono in programma in occasione delle celebrazioni di Brescia-Bergamo, capitali italiane della cultura 2023. La prima sarà dal 14 ottobre presso il castello di Cavernago (BG), che è stato anche il luogo dell'ultima esposizione dell'artista mentre era in vita. La seconda si terrà dall'11 novembre al 3 dicembre presso la pinacoteca Bellini di Sarnico.
Il titolo di questa retrospettiva è "Il ritorno del Titano," ispirato dal modus operandi del maestro che, come il più giovane dei Titani, Kronos, era eternamente in conflitto con il tempo. Oltre alle corrispondenze o contrapposizioni tra figure mitologiche come Titani e Giganti, Brescianini ha intrapreso una strada concettuale complessa, elaborando una radicale novità filologica.
"I MIEI PENNELLI SONO QUESTI", DICEVA INDICANDO FUCILI E PISTOLE
Amava citare spesso un aforisma di Picasso: "L'ispirazione esiste, ma deve trovarti già al lavoro." Quando doveva annotare le idee, spesso giunte di notte o alle prime ore del mattino, mi confessava che teneva a portata di mano delle lastrine di alluminio e una pistola ad aria compressa nel cassetto. Da questa abitudine è scaturita un'iperbolica indagine estetica sul valore della luce, che è diventata la sua ossessione principale.
Di conseguenza, sono emersi i primi studi sulla velocità di trasmissione del pensiero, abbandonando l'obsoleto uso del bozzetto tradizionale a favore di un passaggio diretto e istantaneo. Questa opzione del tutto inedita gli ha permesso di plasmare le opere utilizzando strumenti inusuali, mai utilizzati prima di lui. Di solito amava affermare: "Ecco, questi sono i miei pennelli," indicando un armadio blindato che conteneva un vero e proprio arsenale di pistole e fucili.
UN PERCORSO DAI RISVOLTI QUASI ASCETICI ACCOMPAGNATO DA CONTINUI TRAVOLGIMENTI
La sua personalità inquieta stava chiaramente evolvendo, soprattutto negli ultimi lavori, in cui emerge un monologo interiore di profonda libertà formale. L'artista non ha mai voluto essere legato a correnti o scuole d'arte; per questo, la sua produzione costituisce un episodio singolare nel panorama artistico italiano ed internazionale.
Brescianini ha sviluppato un approccio epistemologico basato sulle sue teorie: "Il nostro occhio percepisce le cose riproducendo il meccanismo trasversale degli schemi che io traccio con le pallottole e che, tramite i diversi calibri, creano dei rilievi con rientranze e sporgenze simili agli antichi stiacciati donatelliani sino all'ipertrofica proliferazione di spessori."
La ricerca della "bugnatura," come Brescianini definiva le protuberanze dei proiettili, sia in positivo che in negativo, gli ha permesso di spingere i limiti del quadro, quasi fuori dalla superficie. Un giorno, rispondendo alle osservazioni di un collezionista sulla disposizione e sulla scarsa luce emanata nella sala espositiva, esclamò: "Le mie sculture non hanno bisogno di ulteriore luce, basterebbe la fiammella di un cerino per estrarre la loro valenza gestuale, l'effetto di vibrazione comunicativa e catturare la luce intrappolandola."
PER APPUNTARE LE IDEE TENEVA A PORTATA DI MANO LASTRINE DI ALLUMINIO E PISTOLE AD ARIA COMPRESSA
La sua singolare tecnica si è evoluta dal bozzetto concettuale all'istante, merito della velocità di un proiettile. Questo percorso, dai risvolti quasi ascetici, di continui rivolgimenti, lo ha portato all'invenzione. Il lavoro si è concentrato anche sulla realizzazione di arte moltiplicata per dare la possibilità ai collezionisti più giovani di possedere una sua opera a costi accessibili. È nata così una serie di lastre realizzate in materiale plastico su un prototipo appositamente creato, rendendole ancora più preziose con la patinatura, come nei pezzi unici, e producendole in una tiratura molto limitata di appena 65 esemplari.
Infine, è stato creato un archivio ufficiale (archiviobrescianini@gmail.com) con l'obiettivo di pubblicare un catalogo generale delle opere di Brescianini.