Dialoghi Fra Sconosciuti - Entrando in Galleria in Un’estate Di Guerra

Gli uomini che dialogano, che intrecciano rapporti, che, per pochi minuti, sembrano quasi amici. Capita, anche tra sconosciuti. Capita, anche in un’ estate di guerra.
Ci sono professioni apparentemente umili che ti aprono inopinatamente un mondo. Pensate al taxista, è un incrocio strano. A bordo sale, praticamente sempre, uno sconosciuto che si confronta, improvvisamente, con un altro sconosciuto. Se la corsa dura più di cinque minuti, si parla, si raccontano le proprie storie, i propri limiti, le proprie virtù. Tutto così, spontaneamente. E dentro ci sono spesso le famiglie, i figli, le proprie frustrazioni, i propri sogni. Universi assolutamente inesplorati che si offrono all’attenzione di un interlocutore qualsiasi, imprevedibile, magari anche per mezz’ora per poi sparire improvvisamente, definitivamente. Un banconota che cambia mano, magari un piccolo resto, nient’altro, non c’è tempo, non c’è spazio per pensare. Tutto improvviso, tutto casuale, come una candela che si spegne rapida. Uno degli ultimi avamposti confidenziali, com’erano una volta il sarto, il barista, lo sciuscià, mentre il barbiere difende ancora, in qualche modo, i suoi steccati, offrendosi all’intimità di un rapporto con i tempi lunghi di una barba o di uno shampoo più o meno prolungato. Un dialogo meno casuale, più abitudinario ma che, in quei minuti, sembra azzerare le differenze e il tempo. 
Anche il ruolo del gallerista conserva spesso questo fascino misterioso. Si entra, soprattutto d’estate, in uno spazio più o meno risaputo, richiamati da un’opera o, magari, da una mostra. E si inizia, talvolta, un dialogo tra sconosciuti, sottolineando quel colore che vibra, l’armonia della composizione, il periodo storico che l’accompagna. E, magari, dopo qualche ulteriore riflessione, scatta il bollino rosso, lo stigma dell’acquisto, legato a un’opera che, spesso, conosce solo la logica dell’emozione, nient’altro. 
Così la socialità degli uomini si fa strada, lentamente, costruendo tessere di vita che si disperdono poi nel nulla, senza rimpianti, senza nostalgie. Sapendo che, dietro la porta del destino, si nasconde sempre qualcuno di cui, spesso, non conosciamo il nome, la personalità e, inevitabilmente, la sua storia segreta.

L'Autore

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Custodisce mille interessi. Giornalista, saggista, medico chirurgo plurispecialista, ma soprattutto napoletano, il mestiere forse più difficile e complesso. Ama la vivacità culturale, le tesi in penombra, la scrittura raffinata e ribelle. Ma ama anche la genialità del calcio e la creatività dell’arte. Crea le sue rubriche settimanali su alcuni quotidiani nazionali muovendosi sul pentagramma del costume, dei new-media, della cronaca. È stato più volte senatore e parlamentare della Repubblica perché era affascinato da quella battaglia delle idee che oggi sembra, apparentemente, scolorirsi.

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